Femminicidio: Panariti, serve profondo cambio mentalità maschile

Udine, 8 nov – “Ni una màs! ci eravamo dette tempo fa. Non
sarebbe dovuto succedere mai più. E invece Migena Kellezi è
morta, oggi a Gradisca. Un assassinio che si iscrive
invariabilmente nell’ambito dei femminicidi, un crimine che si
aggiunge a quello di migliaia di donne assassinate. È la
radiografia della mascolinità più primitiva, quella che offende,
aggredisce e dilania la società”.

A constatare quanto “ci sia bisogno di costruire tra tutti una
mascolinità senza violenza e anche senza impunità”, è l’assessore
regionale alle Pari opportunità, Loredana Panariti, commentando
il dramma che ha colpito una giovane madre, accoltellata dal
marito mentre era presente in casa il figlio di otto anni.

“Stiamo provando a contribuire ad un cambio culturale e di
mentalità con una legge regionale che ipotizza interventi e
percorsi rivolti agli uomini maltrattanti: sarà importante –
sottolinea Panariti – che questi percorsi rivolti agli uomini
siano paralleli ma separati, con divieto esplicito di ricorso
alle tecniche della mediazione familiare. Le donne non devono più
essere indotte a fare la pace perché non c’è litigio, gelosia,
disoccupazione o altro momento difficile che giustifichi: chi
maltratta è un violento, chi uccide un assassino”.
ARC/COM/ep/fc

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