FERRIERA SERVOLA: REGIONE, NON ACCOGLIBILE RICHIESTA RIESAME AIA

Trieste, 21 settembre – La direzione centrale Ambiente della Regione Friuli Venezia Giulia ha reso noto che la richiesta di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), formulata dall’Amministrazione comunale di Trieste il 16 agosto scorso ai sensi della normativa statale vigente, non può essere accolta.

Ciò, viene precisato, pur nella condivisione delle ragioni che hanno portato il Comune di Trieste ad attivarsi per far cessare il problema del rumore generato dalla Ferriera di Servola a Trieste.

La nota del servizio Tutela da inquinamento atmosferico, acustico ed elettromagnetico della Regione puntualizza infatti che “il superamento dei valori limite in materia di rumore era già noto durante i lavori della Conferenza dei Servizi convocata per il rilascio dell’AIA”, tanto che le richieste del Comune sull’argomento sono divenute parte integrante dei verbali e sono poi confluite nella relazione istruttoria allegata al decreto dell’AIA.

Conseguentemente, come ricordano gli uffici della direzione regionale, Comune, Provincia e Regione “quali Enti di supporto alle decisioni della Conferenza dei Servizi” hanno approvato i documenti e, proprio in relazione al superamento dei limiti acustici, hanno imposto alla proprietà dell’impianto siderurgico triestino la presentazione di un piano di risanamento acustico entro sei mesi dal rilascio dell’AIA da attuare nei successivi 30 mesi.

E sono stati gli stessi Enti partecipanti alla Conferenza (Regione, Comune, Provincia, Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente e Azienda Sanitaria Universitaria Integrata) a ritenere congrua e realistica la tempistica concessa all’azienda, in ragione della complessità degli interventi e del fatto che l’attuazione dei lavori sia soggetta alle procedure del mercato (richiesta preventivi, scelta ditta esecutrice) e a quelle burocratiche afferenti alla normativa edilizia.

Dunque, a rigore di legge, la soluzione del problema non può non prescindere dal percorso in atto che è stato condiviso e sottoscritto anche dallo stesso Comune.

A supporto di questo pronunciamento, nella nota della direzione regionale si fa presente che il decreto legislativo a cui si appella il Comune, il 152/2006, al comma 4 configura precise fattispecie nelle quali il riesame dell’AIA può essere predisposto:
– quando l’inquinamento, in questo caso acustico, provocato è tale da rendere necessaria la revisione dei valori limite di emissione fissati nell’Autorizzazione;
– quando si rende necessario inserire nuovi valori limite;
– quando viene accertato che le prescrizioni stabilite nell’AIA non garantiscono più il conseguimento degli obiettivi di qualità ambientale previsti dagli strumenti di pianificazione e di programmazione di settore.

Inoltre, sempre lo stesso comma 4, prevede che, al fine dell’accoglimento del riesame, si debba verificare una situazione in base alla quale le migliori tecnologie disponibili abbiano subito modifiche sostanziali; oltre a ciò l’AIA può essere ridiscussa se viene meno la sicurezza dell’attività produttiva, se subentrano nuove leggi in materia e infine per garantire, in condizioni di esercizio normali, che le emissioni corrispondano a quei livelli associati alle migliori soluzioni tecniche disponibili.

Quindi, in virtù di quanto prescritto dalla norma, gli uffici tecnici della Regione non hanno ritenuto accoglibile la richiesta di riesame dell’AIA presentata dal Comune di Trieste.

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