Ferriera Trieste: Vito, massimo rigore nei controlli

Trieste, 19 set – “L’efficacia dei sistemi di controllo sulla
Ferriera di Servola previsti dall’Autorizzazione integrata
ambientale si è manifestata allorché si sono verificate delle
criticità, a seguito delle quali la Regione ha potuto intervenire
tempestivamente, assumendo provvedimenti vincolanti a tutela
dell’ambiente e della salute dei cittadini, inclusi i lavoratori”.

Lo ha affermato oggi a Trieste l’assessore all’Ambiente del
Friuli Venezia Giulia, Sara Vito, rispondendo alle due mozioni
presentate in Consiglio regionale sul tema dello stabilimento
siderurgico triestino.

Altri due punti sono stati evidenziati, nel suo intervento,
dall’assessore: la Regione, con la presidente Serracchiani, ha
già ricevuto risposta positiva dal cavaliere Arvedi a un nuovo
incontro, posticipato solo per consentire la presenza del sindaco
di Trieste; il fatto che oggi si profilino nuove prospettive
occupazionali al porto giuliano discende anche dall’azione della
Giunta regionale.

L’Autorizzazione integrata ambientale, ha affermato l’assessore,
può essere rivista solo alla luce dei requisiti giuridici
indicati dall’articolo 29 octies del decreto legislativo 152/2006
(modifica dei valori limite, nuove acquisizioni tecnologiche o
nuove tecniche per la sicurezza del processo, nuove leggi
nazionali o Ue). Nello stesso tempo va evidenziato che l’Aia,
strumento innovativo e dinamico, ha evidenziato Vito, ha
dimostrato di poter generare risultati migliorativi grazie alle
puntuali prescrizioni e agli specifici obiettivi in essa
indicati, monitorati e verificati con il supporto tecnico
dell’Agenzia di protezione per l’ambiente regionale (Arpa).

“Proprio a seguito di tre diffide dettate dal dispositivo Aia –
ha rilevato l’assessore regionale all’Ambiente – Siderurgica
Triestina ha realizzato l’intervento di insonorizzazione del
punto di emissione E35, consegnato il progetto di fattibilità
tecnica ed economica di copertura dei parchi, ora all’esame della
Conferenza dei servizi, e ridotto la produzione di coke e ghisa
dal 1 luglio 2017. Quest’ultimo passaggio ha portato ad
anticipare le operazioni di spegnimento dell’altoforno per
consentire sullo stesso l’esecuzione dei lavori di manutenzione
straordinaria”.

In attesa del nuovo incontro con il cavaliere Giovanni Arvedi,
fondatore del Gruppo, Vito ha ricordato che “il compito della
Regione è vigilare che l’attività produttiva avvenga nel rispetto
delle regole ed entro i limiti posti a tutela dell’ambiente e
della salute delle persone, compresa quella dei lavoratori”.

Dal punto di vista occupazionale, se attualmente l’area a caldo
della Ferriera impiega circa 450 persone, oltre ad altre 150-200
con l’indotto, Vito ha però sottolineato che “le prospettive di
sviluppo relative al porto di Trieste createsi recentemente con
gli ultimi avvenimenti”, come recita la mozione del consigliere
Ussai, non si sono create dal nulla, né tantomeno da sole, ma
sono il frutto dell’attività compiuta anche da questa Giunta
regionale e del suo lavoro portato avanti con gli altri
interlocutori istituzionali. Si tratta – ha concluso l’assessore
– di prospettive che apparivano inimmaginabili solo pochi anni
fa”.
ARC/PPH/fc

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