FIRMATO PROTOCOLLO FVG-GOVERNO PER 112 NUMERO UNICO EMERGENZE

Trieste, 31 mag – Entro la fine dell’anno i cittadini del
Friuli Venezia Giulia per ogni caso di emergenza, sia essa
sanitaria o di pubblica sicurezza, avranno semplicemente un unico
numero di telefono da tenere a memoria e da chiamare: il 112. Una
razionalizzazione che allinea la Regione alle direttive europee e
che renderà più efficace ed efficiente il servizio di pronto
intervento e di soccorso in tutti i suoi ambiti.

Questo l’effetto del Protocollo d’intesa finalizzato
all’attuazione del 112, il Numero Unico di Emergenza Europeo
(Nue), e sottoscritto oggi a Roma dalla presidente della Regione
Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani e dal ministro
dell’Interno Angelino Alfano.

Il nuovo call center, in cui lavoreranno in tutto 29 operatori,
troverà base operativa a Palmanova nella sede della Protezione
civile regionale e garantirà all’utenza un servizio gratuito,
innovativo e multilingue. Di estrema importanza, inoltre, la
funzione di localizzazione della chiamata, che permetterà di
risalire al numero civico o alla cella della rete mobile, a
seconda che la segnalazione provenga da un’utenza fissa o da un
cellulare.

Il filtro operato dalla nuova struttura contribuirà anche ad
individuare le chiamate improprie (collocate dalle statistiche
complessivamente attorno al 50 per cento), che altrimenti
rischierebbero di intasare le linee impendendo a chi si trova in
una situazione di allarme di ricevere soccorso in tempi rapidi.
Andranno in soffitta quindi il 113, il 118, il 115 e lo stesso
112, per come lo conosciamo oggi. Si tratterà comunque di un
distacco graduale, nel senso che all’entrata a regime del nuovo
servizio i vecchi numeri continueranno per un breve periodo ad
essere ancora operativi.

Circa un milione di euro la cifra che la Regione andrà ad
investire per l’attivazione della centrale unica di risposta: fra
strumentazioni, reclutamento del personale, formazione e
manutenzioni. Per quel che riguarda invece le spese di
adeguamento tecnologico dei centri di risposta di secondo
livello, nonché quelle di interfacciamento con la sede di
Palmanova del Nue, saranno in entrambi i casi a carico delle
Amministrazioni responsabili per competenza.

Soddisfazione infine è stata espressa dalla presidente
Serracchiani per il lavoro svolto e per il risultato conseguito
di essere la terza regione in Italia dopo Lombardia e Lazio ad
avviare il servizio. Un servizio, ha sottolineato la presidente,
che va a diretto beneficio della comunità regionale, adeguando
l’accesso alle prestazioni degli enti pubblici agli standard
europei.
ARC/GG/EP

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