Friuli: CGIL/CISL/UIL “Finanziaria regionale misteriosa, aspettiamo delucidazioni”

«Siamo favorevoli al ricorso alla leva del debito, ma vogliamo capire nel dettaglio se la previsione di nuovi mutui per 320 milioni nel triennio risponde effettivamente a logiche di investimento o se serve piuttosto ad alimentare la spesa corrente». È quanto dichiarano i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Villiam Pezzetta, Alberto Monticco e Giacinto Menis, sollecitando un incontro in tempi urgenti con la Giunta sui contenuti della manovra di bilancio, «presentati e discussi finora – rimarcano ancora i segretari – solo attraverso anticipazioni giornalistiche e al di fuori di un chiaro quadro non solo sulle politiche di spesa, ma anche sulle entrate». In tema di entrate, entrando nello specifico, Cgil, Cisl e Uil chiedono «a cosa sia legata una previsione di flussi tributari che, sulla base delle relazioni tecniche alla Finanziaria 2019, appare in calo di 670 milioni rispetto al 2018, e come questo taglio, se sarà effettivo, sia destinato a impattare sulle dotazioni dei singoli capitoli».

Nel rivendicare «cifre certe e un confronto effettivo con le forze economiche e sociali prima che la manovra approdi in Consiglio», Pezzetta, Monticco e Menis esprimono preoccupazioni per i 23 milioni stanziati per l’istituzione di nuovi enti locali di area vasta, «frutto di una controriforma annunciata la cui unica certezza sembra quella di cancellare i risparmi attesi dal superamento delle Province», e chiedono lumi «sull’entità effettiva dei fondi stornati dal progetto sul polo turistico Pontebba-Pramollo, cassato dalla Giunta, e sulla dotazione residua di risorse previste per il rilancio di quell’area». Tra i nodi da chiarire, per i sindacati, anche «la dotazione complessiva del capitolo salute e l’impatto che avrà la legge di riassetto del servizio sanitario sulle linee di intervento in questo fondamentale settore, che assorbe il 50% della spesa corrente».

Scorrendo la lista delle misure elencate nella relazione tecnico-finanziaria, i sindacati giudicano positivamente gli interventi in materia di istruzione, dallo stanziamento di risorse per l’assunzione di personale Ata e docenti di sostegno nelle scuole ai nuovi programmi di formazione previsti sul fronte della sicurezza del lavoro, così come l’incremento del fondo sociale delle Ater e la conferma del sostegno al reddito per gli edili. Non mancano invece perplessità sulla destinazione dell’extra debito di 320 milioni del triennio: «In particolare – rimarcano i sindacati – ci sorprende constatare che sulla voce enti locali, sicurezza e immigrazione venga prevista una dotazione di risorse extra, 70 milioni, quasi tripla rispetto ai 25 milioni destinati a un comparto strategico come le attività produttive e superiore perfino ai 65 milioni dirottati sulla protezione civile per gli interventi di ripristino e messa in sicurezza delle aree colpite dal maltempo. Crediamo pertanto che sia indispensabile chiarire – concludono Pezzetta, Monticco e Menis – quali sono le misure specifiche che la Giunta pensa di finanziare in debito e se si tratti concretamente di interventi capaci di generare crescita, sviluppo e nuova occupazione».