Nei giorni scorsi il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Udine e la locale Sezione Polizia Stradale hanno avviato una serie di controlli congiunti sulle principali arterie viarie della Provincia, concentrandosi in particolar modo nel settore del trasporto internazionale delle merci.
Tre equipaggi della Guardia di Finanza e altrettanti della Polizia Stradale, per tre giornate consecutive, hanno operato in sinergia al fine di contrastare i traffici illeciti di prodotti petroliferi del tipo oli lubrificanti, preparazioni lubrificanti e solventi destinati a essere impiegati quali carburanti per autotrazione.
I numerosi controlli effettuati lungo le principali arterie viarie della provincia di Udine, con particolare riferimento alle tratte di competenza dell’Autostrada A4 (Torino-Trieste) e dell’intera A23 (Palmanova-Tarvisio), nei confronti delle autocisterne provenienti da oltre confine e dirette in Italia, hanno riguardato complessivamente un centinaio di veicoli.
Le Fiamme Gialle hanno arrestato in flagranza di reato 2 responsabili della irregolare circolazione di prodotti energetici e sequestrato 2 autocisterne utilizzate per l’introduzione nel territorio dello Stato di prodotti idrocarburici in evasione delle accise e dell’IVA, 65.517 litri di gasolio falsamente dichiarato olio lubrificante, 6.500 euro in contanti.
In ragione della gravità del reato fiscale e della pericolosità della condotta ai fini della sicurezza stradale, il GIP del Tribunale di Udine ha convalidato gli arresti applicando ad entrambi i trasportatori la misura cautelare della custodia cautelare in carcere.
Gli operatori della Stradale friulana, che hanno partecipato con personale della Sezione di Udine e delle Sottosezioni autostradali di Palmanova ed Amaro, hanno controllato il rispetto della normativa sul trasporto delle merci pericolose e della regolarità delle autorizzazioni per il trasporto internazionale di merci.
Al fine di occultare il carico di gasolio, le 2 autocisterne viaggiavano prive dei previsti pannelli arancioni e delle etichette che identificano il trasporto di merce pericolose (c.d. regime di trasporto “ADR”), come se si trattasse di un comune trasporto.
L’assenza di indicazioni di pericolo e la falsità della documentazione di trasporto esibita in ordine alla tipologia di sostanza trasportata avrebbe potuto avere gravi conseguenze in caso di incidente (si pensi alla recente esplosione della cisterna di prodotti infiammabili avvenuta nelle autostrade bolognesi). Per tali ragioni, sono previste pesanti sanzioni economiche oltre alla sospensione della patente nelle ipotesi più gravi.
Infatti, le informazioni di pericolo da apporre esternamente ai veicoli sono indispensabili in caso di sinistro stradale, al fine di permettere ai soccorritori di avere contezza certa della natura del carico, della sua pericolosità e di approcciare gli interventi con le modalità più
corrette, salvaguardando persone e cose.
Ben oltre i 15.000 euro, le sanzioni amministrative applicate dagli operatori della Polizia Stradale agli autotrasportatori, ritiro di 2 patenti di guida e delle carte di circolazione dei veicoli condotti, sottoposti a fermo amministrativo per tre mesi.
L’attività congiunta della Polizia Stradale e della Guardia di Finanza proseguirà ancora nelle prossime settimane, coinvolgendo nuovamente tutte le principali arterie di comunicazione della provincia di Udine, anche nella prospettiva di garantire la sana concorrenza di mercato nel settore dell’autotrasporto e tutelare le imprese oneste.
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