Giorno Ricordo: Serracchiani, riattivare Tavolo Governo-Esuli per temi aperti. Lettera a Mattarella: grazie per gesto di pace, non cali oblio né vinca chi divide
“Le morti atroci, le violenze consumate, le sofferenze sopportate, le ingiustizie patite, le terre e le case abbandonate, l’esodo senza speranza di ritorno: una pagina terribile vissuta da italiani normali travolti da un’ideologia spietata. Nel secolo breve in cui nacquero e si spensero il nazifascismo e il comunismo, su questo lembo di terra entrambi si accanirono lasciando dietro di sé una scia sanguinosa di vittime, di odio e rancori, che si stanno sopendo solo grazie al tempo e ad atti recentissimi e coraggiosi. La ringrazio Presidente di essere stato a Basovizza, protagonista accanto al presidente Pahor di un gesto di pace che si è impresso nella mente e nel cuore di tutti noi”. Lo scrive la parlamentare del Pd Debora Serracchiani in una lettera inviata al Capo dello Stato Sergio Mattarella, in occasione del Giorno del Ricordo.
“Per quanti vorranno continuare a strumentalizzare il dolore degli esuli Giuliano-dalmati – continua la parlamentare – per quanti vorranno continuare nell’odiosa pratica del negazionismo o del riduzionismo, nemmeno questo basterà. Ma sull’altipiano che sovrasta Trieste e che traguarda l’Istria è stato fatto un passo da cui non si torna indietro”.
Ricordando di aver “chiesto e ottenuto dal Governo, durante la scorsa legislatura, che il Tavolo di coordinamento Governo-Associazioni Esuli Fiumani, Istriani e Dalmati fosse riconvocato” ma che “l’impulso iniziale non è bastato a mantenere le attese”, Serracchiani pone sotto “l’alta tutela” di Mattarella l’auspicio che “non cadano nell’oblio le questioni d’interesse delle comunità e delle associazioni degli esuli che rimangono ancora aperte e attendono definitiva composizione” e che il Tavolo stesso si possa riattivare.
A cominciare dall’indennizzo “equo e definitivo”, le Associazioni chiedono il recupero delle salme degli infoibati nelle attuali Croazia e Slovenia, la consegna della medaglia d’oro all’ultimo gonfalone di Zara italiana, la proroga di dieci anni per la presentazione delle richieste di conferimento delle medaglie ai parenti degli infoibati, la conservazione delle tombe, le tuttora insolute questioni anagrafiche.