Grado Giallo: premiato Govoni. Programma domenica 5 ottobre

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E’ Massimiliano Govoni il vincitore del Premio Letterario Grado Giallo, autore del racconto “L’oro delle Alpi” premiato con la pubblicazione nella prestigiosa collana Gialli Mondadori, in contemporanea con “Le immagini rubate” di Manuela Costantini, vincitrice del Premio Tedeschi. La cerimonia di consegna del riconoscimento si è svolta oggi, 4 ottobre, a Grado Giallo alla presenza del sindaco dell’Isola del Sole Edoardo Maricchio, Franco Forte, Elvio Guagnini e Veit Heinichen.
A catturare l’attenzione del pubblico in questa seconda giornata del festival gradese, è stato soprattutto il sociologo delle religioni e saggista Renzo Guolo (Università di Padova). Declinando il tema del festival, Guolo ha parlato “dell’orrore che entra nelle nostre case quando l’Isis diffonde su internet la pratica della decapitazione. Un’offensiva – ha detto – alla quale lo stesso Occidente dovrà rispondere con una strategia sul web che coinvolga anche i social media”.
Di grande suspense l’appuntamento con “Il Giallo a Teatro”: l’Accademia Sperimentale Spettacolo Carnia con la RAI, sede di Trieste, hanno presentato il giallo “Omicidio perfetto sull’Udine-Trieste”. Strizzando l’occhio al celebre assassinio ferroviario di Agatha Christie, la compagnia ha portato sul palco la pièce scritta da Paolo Pichierri, per la regia di Mario Mirasola.
A parlare di criminalità è stato chiamato Corrado De Rosa, psichiatra e autore de “La mente nera” (Sperling&Kupfer), libro che scava tra le pieghe della vita di Aldo Semerari, conosciuto come lo psichiatra della mafia, presentato dallo scrittore Veit Heinichen. “Non c’è grande processo di mafia – ha spiegato De Rosa – che non abbia i suoi finti pazzi. La storia che racconto nel mio romanzo risale a trent’anni fa – ha aggiunto -, ma l’uso strumentale della follia si verifica spesso anche oggi”. L’autore ha sottolineato come non ci sia controversa vicenda in cui non sia tirata in ballo la follia. “Non è un caso – ha esemplificato – che Berlusconi abbia suggerito a Ruby: fai la pazza. Ed è lo stesso Berlusconi – ha concluso – ad avere espresso l’idea che i magistrati debbano sottoporsi ad un esame psichiatrico”.
A seguire la conversazione con Roberta Gallego, magistrato e autrice di “Doppia ombra” (Narrativa TEA), storia in cui “la paura profonda di alcuni protagonisti fa succedere ciò che maggiormente temono, secondo lo schema della profezia che si autoavvera”. Gallego ha confessato di trarre spunti soprattutto dal cinema e dalla letteratura, benché la quotidianità del suo lavoro si legga nelle “numerose imperfezioni della vita della procura che racconto nel mio romanzo”.
Mette a frutto nella scrittura la propria esperienza professionale anche il magistrato Carlo Mastelloni, autore de “Il sintomo” (Marsilio editore), intervistato da Elvio Guagnini. “Questo romanzo è un poliziesco metropolitano – ha detto – scritto a quattro mani con Francesco Fiorentino”. L’autore ha poi aggiunto che “rispetto alle organizzazioni mafiose dell’Italia negli anni ’80, che qui vengono tratteggiate, la paura è che le stesse siano oggi un passo più avanti delle istituzioni, in quanto dispongono di mezzi enormi”.
Per la sezione “ricerche”, focus sul tema “La paura nella letteratura”, con gli esperti Graziano Benelli e Renzo Stefano Crivelli dell’Università di Trieste e Gaetano Dato. Benelli ha tratteggiato il commissario Sanantonio, creato da Frederic Dard e figura antitetica rispetto al più noto Maigret: spaccone, anticonformista e seduttore, è stato “riscoperto” nel 2013 quando la casa editrice “e/o” ha ricominciato a pubblicarne le avventure. Crivelli ha indagato le caratteristiche del romanzo gotico inglese, nel quale emerge la paura dell’ignoto, unita però al fortissimo richiamo dello stesso nei confronti non soltanto dei protagonisti delle opere, ma anche dei lettori. Il soprannaturale e il “mostro” sono quindi incarnazioni della superstizione, che nei romanzi vengono sconfitti attraverso l’uso della ragione.
Nell’occasione, è intervenuto anche Gaetano Dato, che ha presentato il libro “Vergarolla, 18 agosto 1946”, un saggio storico sulla strage avvenuta sull’omonima spiaggia di Pola. Un lavoro durato due anni e possibile grazie ai documenti reperiti negli archivi di Roma, Washington, Londra e Zagabria. Un lavoro definito “thriller della storia” e che ha fatto emergere nuovi particolari sull’episodio maturato a cavallo fra la Seconda Guerra Mondiale e la Guerra Fredda.
A seguire un incontro speciale diretto ai ragazzi delle scuole superiori dal titolo “La paura in Dante”, commentata dagli autori Francesco De Nicola e Giulio Leoni. Fra gli incontri anche “Paura e thriller” a cura di Rita Ciceri (Università Cattolica di Milano): la studiosa di psicologia ha spezzato una lancia “a favore” della paura nella letteratura, ricordando che “è uno stimolo che ci salva la vita”. Nella narrazione, dunque “viviamo emozioni che ci rendono capaci di adattarci alla vita reale”. A seguire, “Le grandi paure della storia”, con Giuseppe Trebbi (Università di Trieste). In serata il secondo gettonatissimo appuntamento con la “Cena con delitto”.
Ma c’è stato spazio anche per i lettori più giovani, con “La biblioteca di libri viventi in giallo”, proposta da Damatrà, con oltre 200 ragazzi delle scuole locali chiamati a “impersonare” un libro e una storia per contagiare i propri coetanei nella lettura. Sempre a cura di Damatrà, la “Cena dei misteri”, a tavola per gustare storie un po’ misteriose. E per i più piccoli, “Attività misteriose per bambini coraggiosi”, letture animate e laboratori per bambini dai 6 ai 10 anni a cura delle animatrici della Ludoteca comunale di Grado.
Immancabile la visita guidata alla scoperta di “Grado noir”, i luoghi del mistero, con la guida esperta di Roberta Bressan.

Domenica 5 ottobre

Domani, domenica 5 ottobre, ultimo giorno della rassegna letteraria Grado Giallo: si parte alle 11 al Cinema Cristallo con una rassegna di nuove proposte, “Gialli in passerella”. Sfilano gli autori Oliver Bottini (Omicidi nella neve), Alberth Mayhem (Il Ponte del diavolo), Barbara Pascoli (L’uomo sbagliato), Massimiliano Penazzi (La dannazione del falco), Andrea Ribezzi (Ombre diffuse), Patrizia Calamia (La galleria dei mille volti) e Michela Gecele (I fiumi sotto la città). Interviene Veit Heinichen.
Nel pomeriggio, alle ore 16, nella stessa sede, “Scrivere gialli, scrivere di gialli”, intervista a Franco Forte; “Desaparecidos: paura e libertà”, conversazione di Sergia Adamo con Octavio Prenz a proposito de “Il signor Kreck” (Diabasis, 2014). A seguire, alle 17, “Ucraina: cosa c’è dietro?”, intervista con il giornalista e corrispondente Sergio Canciani, e poi “La guerra e i suoi racconti, quando il reportage diventa narrativa”. Conversazione con lo scrittore e giornalista free lance Michael Sfaradi. Alle 18, Elvio Guagnini presenterà “Ira Domini”, il nuovo libro di Franco Forte.