Guidolin: contro Inter partita verità


L’anticipo di domani sera al Friuli, tra Udinese e Inter sarà una partita-verità in chiave terzo posto. Lo ha ammesso il tecnico Francesco Guidolin, parlando questo pomeriggio nella consueta conferenza stampa della vigilia, prima dell’allenamento di rifinitura. “Per il terzo posto può essere importante – ha risposto a chi gli chiedeva se è una gara da dentro o fuori -. Per l’Europa invece i giochi rimangono comunque aperti fino alla fine, a prescindere da qualsiasi risultato”. L’Udinese arriva all’appuntamento con il match-clou dovendo digerire l’amara sconfitta di Roma: “Bisogna dimenticarla subito, guardare avanti e pensare a domani”. Di fronte l’Inter, che arriva da una stagione indecifrabile: “Non mi permetto – ha commentato Guidolin – di giudicare la stagione dell’Inter. So solo che è una squadra di campioni e che arriverà con l’obiettivo di vincere tutte le partite da qui alla fine per provare ad agguantare il terzo posto. A me interessa solo questo, senza contare che non molto tempo fa era sul tetto del mondo”. Tra gli avversari più insidiosi c’é Milito, “un fuoriclasse, un campione; ho avuto la fortuna di allenarlo per 40 giorni e ho subito capito che razza di campione é”. Prima di tutto però l’Udinese deve concentrarsi su se stessa, sulla sua partita e sulla fine del campionato, ancora aperto, con i tre punti che la dividono esattamente dalle ‘stelle’, il terzo posto che vale la Champions, alle ‘stalle’, l’esclusione addirittura dall’Europa League: “Le nostre motivazioni sono enormi perché da inizio campionato lottiamo con le più forti – è il giudizio del mister – e non sempre una squadra ritenuta outsider, di medio livello, può essere in lotta per traguardi importanti per tutto il campionato, a un passo dal vertice”. Nonostante il 3-5-1-1 nel ritorno non stia portando benissimo all’Udinese, capace di raccogliere solo 13 punti sui 39 disponibili, Guidolin non sembra intenzionato a cambiare: “Non sono capace di fare l’illusionista, lavoro sulle cose concrete. Per poter modificare un sistema di gioco bisogna avere gli uomini e poi valutare tante piccole, grandi cose”. A cominciare da squalifiche, infortuni e giocatori non al top, la croce di Guidolin in questa stagione, per molti versi analoga a quella vissuta nel Palermo delle meraviglie. “Le analogie – ha commentato – sono che abbiamo fatto un gran girone d’andata e un brutto girone di ritorno, in più ci sono gli infortuni. Ma nel caso di Palermo si trattò di un solo infortunio, pesantissimo, quello di Amauri; qui invece c’é una sequenza di infortuni che sta durando da un po’ di tempo ed è un po’ pesante. Benatia non credo sia disponibile, Floro Flores spero si alleni oggi, Fabbrini è tornato ad allenarsi ieri ma ha alle spalle 15 giorni di infortunio, Barreto viene da due pezzi di partita, ma non può essere al cento per cento. Torje sta bene e può giocare in più ruoli, qui da noi ha imparato a stare alle spalle della punta ma può anche fare l’esterno nel centrocampo a 5. A fianco di Totò sono tutti allertati”.

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