Guidolin: Udine è la mia casa. Non vado da nessuna parte.


A Udine è il giorno della festa per lo storico terzo posto conquistato ieri sera con la vittoria a Catania. Un terzo posto che migliora la già strepitosa annata precedente e che vale per il secondo anno consecutivo l’accesso ai preliminari Champions per l’Udinese di Francesco Guidolin. “Questa città è la mia casa. Non vado da nessuna parte, torno solo a casa a riposare un po'”. ha tranquillizzato i tifosi, che in coro gli chiedevano di non lasciarli, dopo le incognite sollevate da lui stesso sul suo futuro. “Mi sento di ringraziare la gente che mi vuole un gran bene, ma se c’é tutto questo entusiasmo è perché i ragazzi hanno fatto qualcosa di straordinario. La società mi ha messo a disposizione giocatori validi, di talento e qualità che ci hanno consentito di vivere due anni da sogno – ha aggiunto Guidolin, provando a rasserenare gli animi – La squadra ha compiuto un miracolo. Arrivare il prossimo anno ai gironi Champions? Sarà dura, speriamo”. Il caso sembra chiuso, eppure, le parole pronunciate a Catania – “non so se a luglio riuscirò a prendere in mano questa squadra” – continuano a pesare come un macigno. L’impressione che l’avventura del tecnico di Castelfranco Veneto sulla panchina dell’Udinese fosse giunta al capolinea aleggiava già da tempo. Erano mesi che si presentava in conferenza stampa visibilmente stressato. La tensione che saliva era palpabile e lui stesso l’aveva più volte ammessa. Già nelle scorse settimane il patron bianconero Gianpaolo Pozzo era intervenuto con parole premonitrici, dicendo di essere pronto a concedere un anno sabbatico al suo allenatore dei miracoli. Contro ogni pronostico, Francesco Guidolin ha portato l’Udinese così in alto dove non era mai arrivata. Ora potrebbe lasciare, da vincitore, prendersi un anno di pausa e poi magari trasferirsi all’estero. D’altronde, lo stesso allenatore ha anche detto di essere “pronto a seguire un giovane in panchina, magari come direttore tecnico”. In questo caso, l’ipotesi è che possa fare da tutor a Maurizio Trombetta, ex allenatore del Cluj, ritornato da qualche mese a Udine. Così come è vero che è ben difficile non lo stuzzichi l’idea di giocarsi un’altra Champions, a condizione che la società dia garanzie sulla squadra da allestire. E allora lo sfogo di Catania potrebbe essere un messaggio lanciato al club per chiedere voce in capitolo su partenze e arrivi nel mercato estivo. Dovesse essere però davvero un addio, a Udine è già partito il toto-allenatore: l’Udinese non ha mai nascosto il suo gradimento per Vincenzo Montella, che pare però più vicino a un ritorno alla Roma; potrebbe spuntare il nome di Stefano Colantuono, che all’ Atalanta ha fatto benissimo. I nodi li scioglierà un incontro tra il tecnico e la società, che avrà luogo in questi giorni: c’é da fare in fretta perché c’é un preliminare Champions da organizzare, tra cessioni e arrivi di giocatori. Isla e Benatia sembrano vicini all’addio; in lista per la partenza ci sono poi Handanovic, Asamoah, Armero e Floro Flores, con l’aggiunta dell’incognita Di Natale. Benché corteggiato dagli emiri di Dubai, Totò potrebbe non resistere alla prospettiva di un altro anno in Champions. “Questo per me non è un terzo posto – ha detto il capitano – Per me abbiamo vinto uno scudetto. Ora siamo arrivati in Champions, speriamo di continuare e speriamo di avere uno stadio nuovo. Così sarà meglio ancora”.

(ANSA – Elena Viotto)

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