Il Cardinale Pietro Parolin riceve il sigillo della città

«Considero questo sigillo, oltre che simbolo del legame con Pordenone, un riconoscimento diretto al Papa. Glielo consegnerò facendo il postino, ma non in maniera distaccata, sperando che, nonostante i tanti inviti che riceve, si possa ripetere a Pordenone l’esperienza della visita di Giovanni Paolo II».

Queste le parole del segretario di Stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, ritirando il sigillo della città di Pordenone da Alessandro Ciriani. Il sindaco, rivolgendosi a Parolin lo aveva infatti pregato di intercedere per trasmettere l’invito al Santo Padre a venire a Pordenone, dopo la storica visita del 1993 di Giovanni Paolo II.

È stato uno dei momenti più significativi della cerimonia svoltasi sabato sera nella sala consiliare alla presenza di autorità politiche (tra cui il vicepresidente della Regione, Sergio Bolzonello), ecclesiastiche, militari, rappresentanti delle categorie.

Parolin, ospite in città nell’ambito dell’anteprima della rassegna culturale “La libreria editrice vaticana a Pordenone” promossa da Sandro Sandrin, ha ringraziato per «l’accoglienza e la partecipazione straordinaria della città, che mi hanno toccato e commosso».

Riguardo alla situazione internazionale, ha invitato a non piegarsi al pessimismo. «Apriamo gli occhi sulle tante cose positive, sul bene che esiste – ha detto – tante persone vogliono costruire una visione più giusta, solidale e umana».

Ciriani si è soffermato sull’importanza dei valori cristiani che, pur attaccati da un «contesto culturale e mediatico dominante e pregiudizialmente ostile alla visione cristiana della vita, sono ancora saldi e presenti. Valori che, nella sofferenza causata per esempio dal terremoto, diventano solidarietà, coesione familiare e di comunità. Ma anche tenacia, sacrificio, coraggio, altruismo. Gli stessi su cui il Friuli ha piantato le sue radici».

Ad intervenire anche il direttore della Lev, Don Giuseppe Costa, che ha ricordato l’impegno diplomatico di Parolin in America Latina e in Venezuela e ha rimarcato il valore dei 10 anni della rassegna dell’ editrice vaticana a Pordenone, «città seconda  a nessuno in Italia dal punto di vista culturale».

Prima di ricevere il sigillo, Parolin ha svolto all’ex convento di San Francesco una Lectio magistralis su “L’impegno diplomatico come giustizia e misericordia” e al seminario, in mattinata, un intervento dedicato a “Il cardinale Celso Costantini ponte tra Santa Sede e Cina”, una significativa relazione su una delle più eminenti figure della nostra diocesi, con un occhio alle relazioni vaticane con il gigante asiatico.

Domenica 28 agosto nel duomo di San Marco, il prelato ha celebrato assieme ai vescovi Giuseppe Pellegrini e Ovidio Poletto, una messa pontificale, a cui hanno assistito numerose personalità religiose e civili.

A rappresentare il Comune era presente il sindaco Alessandro Ciriani col comandante della polizia municipale Arrigo Buranel e il gonfalone, gli assessori Pietro Tropeano e Alessandro Basso.

Hanno paertecipato alla celebrazione numerose delegazioni di cristiani di Ghana, Nigeria, Ucraina, Romania, Polonia, Filippine, Argentina, Albania e Armenia.

Nel pomeriggio di domenica il cardinale Parolin è rientrato a Città del Vaticano.

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