Il grande Presepe di Sabbia a Lignano Sabbiadoro

La 16° edizione del Presepe di Sabbia di Lignano sarà visitabile dal 30 novembre al 6 gennaio e per tutti i fine settimana fino al 2 febbraio. Per consultare le giornate e gli orari di apertura www.presepelignano.it o www.lignanosabbiadoro.com

Appuntamento fra i più attesi del Natale del Friuli Venezia Giulia e non solo, capace di attirare decine di migliaia di persone ogni anno, molte delle quali provenienti da fuori regione e dalle vicine Austria, Slovenia e Croazia, torna puntuale il grande Presepe di Sabbia di Lignano Sabbiadoro, giunto alla 16° edizione. Attrazione centrale del calendario di appuntamenti natalizi del centro balneare friulano, è organizzato dall’Associazione Dome Aghe e Savalon d’Aur, con il sostegno della Città di Lignano, in collaborazione con Lignano in Fiore Onlus, Lignano Sabbiadoro Gestioni, Consorzio Spiaggia Viva, Consorzio Holiday Vacanze, Consorzio Marine Lignano, Consorzio 6 Parchi e con il fondamentale contributo delle associazioni lignanesi. La maestosa opera in sabbia vedrà la sua inaugurazione sabato 30 novembre alle 17.00 (per chiudersi il 6 gennaio, rimanendo visitabile tutti i fine settimana fino al 2 febbraio 2020) nella tensostruttura collocata a ridosso della Terrazza a Mare. Tutte le informazioni e gli orari su www.presepelignano.it, www.presepedisabbia.it, www.lignanosabbiadoro.com e sulla pagina Facebook Associazione Dome Aghe e Savalon d’Aur.  

La luce è l’elemento di continuità ideale che unisce il Presepe della passata edizione – il Cantico delle Creature di S. Francesco, visitata da oltre 70.000 visitatori – al tema di quest’anno “Genesi: all’origine dell’amore”. La luce, che gli occhi ormai ciechi di S. Francesco continuavano a scorgere nel miracolo del Creato, quest’anno sarà evocatrice della nascita mondo: un big bang che ha messo ordine luminoso nel disordine del “nulla”, squarciando il silenzio e la tenebra primordiali per far sbocciare l’universo e la vita. Il visitatore sarà condotto in un percorso mozzafiato che racconta le fasi della creazione del mondo e dell’umanità, fra decine di opere magnificamente scolpite nella sabbia.

La prima parte è dedicata alla Creazione della materia: partendo da una camera oscura-installazione virtuale allestita dallo Studio 4 Dodo di San Giorgio di Nogaro, il nulla assoluto del Caos primordiale sarà interrotto dalla comparsa dei protoni e dei fotoni. Da lì la creazione della luce e la separazione delle acque dalla terra: la scena dove avverrà la nascita al mondo delle creature viventi.

Il passo successivo è la Creazione di Adamo: le mani – simbolo del contatto tra di Dio e Uomo – costituiscono il continuum che accompagnerà il visitatore lungo il percorso del presepe, a partire dalla estrapolazione del particolare del tocco divino che infonde lo spirito vitale ad Adamo (dal celeberrimo affresco di  Michelangelo nella Cappella Sistina), per passare alla mano omicida di Caino, culminando nell’abbraccio consolatore della Natività. Segue la Creazione degli animali, con la riproduzione dell’icona dell’artista russa contemporanea Lyuba Yatskiv. Un canguro con il suo cucciolo nel marsupio è immagine della creazione biologica nella Creazione divina. L’amore tra fiere e prede, possibile non solo nell’Eden, è descritto dalla tranquillità di un agnello accucciato tra le zampe di un imponente leone. La fedeltà trova corpo simbolico in un labrador, mentre i pesci che affiorano dalle acque e i pinguini che abitano uno scoglio riassumono la vita marina.

Dopo il mondo animale ecco la Creazione del mondo vegetale e degli uccelli, con uno scenografico albero carico di volatili. La scimmia Lucy, l’anello ritrovato dell’evoluzione dell’uomo, liaison tra mondo animale e umanità, guarda teneramente gli umani che sfileranno davanti alle scenografiche installazioni di sabbia.  Siamo quindi arrivati alla Creazione dell’umanità, con in primo piano, il gesto creatore di Dio raffigurato in una scultura a tutto tondo che dà tridimensionalità a un’icona di Lyuba Yatskiv. A destra, un totem fonde in un unico genere un’umanità che è contemporaneamente maschio e femmina, creata a immagine e somiglianza di Dio.

Il riposo di Dio, riferimento al settimo giorno della Genesi, vede scolpito su sabbia il quadro Notte stellata di Vincent Van Gogh. Ancora Michelangelo nella Cacciata dal Paradiso riprodotta nella quinta superiore, per passare in primo piano a una Eva dei giorni nostri che urla tutta la sua disperazione.

La scena successiva è quella che vede protagonisti Caino e Abele, in cui il fratricidio è condensato nella violenza di uno sguardo d’odio e in una gestualità accusatoria. Le figure si riflettono in un unico modello somatico: fratello contro fratello, uomo contro uomo, l’umanità contro sé stessa. Alle loro spalle il bassorilievo di una megalopoli contemporanea. La prospettiva dal basso verso l’alto con cui è resa, nega quasi totalmente la visione del cielo perché la città – opera dell’agricoltore stanziale Caino dopo l’uccisione del pastore nomade Abele, – è il luogo degli scontri e delle invidie degli uomini.

Altra splendida rappresentazione presente nel Presepe è quella del Diluvio, con l’immagine di un mare in tempesta e, tra le onde, l’Arca di Noè. In primo piano, su uno spuntone roccioso non ancora sommerso, un padre e una madre incuranti della propria vita, cercano di porre in salvo i loro figli. Con lo stesso amore una tigre protegge il suo cucciolo tenendolo tra le fauci. Il gruppo scultoreo a tutto tondo traduce un particolare dell’incisione di Gustave Doré del 1866, ma il riferimento ai drammatici episodi contemporanei è immediato.

Maestosa è poi la riproduzione della Torre di Babele, che rappresenta la difficoltà comunicativa dell’uomo e il suo arrogante desiderio di raggiungere Dio, senza comprendere che, al contrario, sarà Dio stesso a scendere sulla terra per abbracciare ogni uomo con amore incondizionato. La torre allora si fa abbraccio. La scultura in sabbia, nella citazione grafica di Pieter Bruegel, si fonde in un unicum a tutto tondo con l’abbraccio del padre al figliol prodigo di Rembrandt.

L’immagine classica dell’Annunciazione è stata poi sostituita dalla traduzione in bassorilievo dell’affresco Maria, nuova Eva della chiesa di Bevazzana, ora ricollocata a Lignano Sabbiadoro, dove le figure di Eva e di Maria sono graficamente e concettualmente speculari. Il visitatore raggiungerà così la grande scena della Natività con un’icona raffigurante Maria e Giuseppe come immagine della genitorialità umana di Gesù. In primo piano una mega-scultura a tutto tondo mostra mani accoglienti e protettive sulle quali è adagiato un gigantesco neonato. Ad arricchire la scena, una Cometa che è guida per chi – pur avendo la possibilità, capacità e desiderio di aiutare e condividere – non sempre coglie la richiesta di aiuto dell’uomo che gli sta accanto. Parla quindi a tutti noi. In uno spazio adiacente alla tensostruttura è ospitato anche quest’anno l’Albero di Yule, sui cui rami grandi e piccini potranno appendere biglietti colorati con messaggi di augurio e buon auspicio per l’anno a venire. 

La realizzazione 16° edizione del Presepe di Sabbia di Lignano Sabbiadoro (da un’idea dell’associazione Dome aghe e savalon d’aur) è stata curata dagli artisti dell’Accademia della Sabbia di Roma, capitanati da Antonio Molin e con la direzione artistica di Patrizia Comuzzi. Il lavoro di creazione ha richiesto diverse settimane per l’equipe composta anche da artisti internazionali, come Irina Sokolova (Russia), Charlotte Kostner (Olanda) e Eda Kaytan (Turchia). Questi grandi artisti hanno modellato ben 300 metri cubi di sabbia, all’interno di una tensostruttura di 400 metri quadrati. Ricordiamo che l’opera è creata senza l’ausilio di colle o altri additivi chimici, solo acqua, sabbia e l’abile lavoro degli scultori professionisti. Come da tradizione l’entrata al Presepe sarà a offerta libera.

FOTO: Davide Carbone