Il Museo Etnografico del Friuli presenta il restauro della Madonnina Ciceri

Madonnina Ciceri

La presentazione del recente restauro di una scultura della collezione “Luigi e Andreina Ciceri”, pervenuta ai Civici Musei di Udine in occasione del lascito devoluto dalla signora nel 2000, costituisce l’occasione per ricordare la generosità dei due mecenati che con le loro donazioni hanno consentito l’incremento del patrimonio di Istituzioni e Musei. Gli interventi di diversi studiosi introdurranno alla collezione di scultura lignea dei Ciceri (lasciti del 1985 e del 2000) ora ospitata al Museo Etnografico del Friuli, alla conoscenza storico-artistica della “Madonnina”, il cui restauro effettuato da Ginevra Pignagnoli e Lucio Zambon ne ha favorito lo studio, al significato dell’Imago religiosa nella cultura della tradizione devozionale.

Venerdì 24 febbraio alle 15 otto studiosi si ritroveranno al Museo Etnografico del Friuli a Udine per presentare al pubblico una preziosa Madonnina lignea quattrocentesca della collezione Ciceri recentemente restaurata.
Salvato dallo scorrere dei secoli grazie all’iniziativa del museo e restaurato da Ginevra Pignagnoli e Lucio Zambon, il raro – per il materiale in cui è realizzato – esempio di scultura è giunto ai giorni nostri e poi entrato a far parte del patrimonio dei Civici Musei grazie a un lascito del 2000 di Andreina Nicoloso.

Nel pomeriggio di venerdì ne parleranno Giuseppe Bergamini, Paolo Casadio, Elisabetta Francescutti, GianPaolo Gri, Francesca Venuto, Tiziana Ribezzi e i restauratori, introdotti dall’assessore alla Cultura del Comune di Udine Federico Pirone e dal dirigente Servizio Musei e Biblioteca Romano Vecchiet.

La Madonna seduta con il Bambino, di piccole dimensioni, di autore ignoto è intagliata e dipinta e oggi figura nell’allestimento della saletta “Luigi e Andreina Ciceri” al Museo Etnografico del Friuli.
L’alta epoca, la nobiltà dei riferimenti, la tipologia tematica aprono la possibilità di una ricerca che ne può individuare l’area geografica di provenienza e alcuni nobili rimandi iconografici.
La scultura infatti si impone per la sua espressività e, anche se caratterizzata da alcuni caratteri popolari, permangono i riferimenti con eleganti modelli iconografici mariani. Il recupero dei valori materici ed estetici originari permette ora una corretta lettura e costituisce nel contempo un’acquisizione di indubbia valenza culturale, in considerazione della rarità di simili esemplari.
Il gruppo scultoreo rappresenta la Vergine assisa su un seggio, parzialmente coperto dal drappeggio del manto, con il Bambino seduto sulle gambe. La Madonna indossa un manto azzurro ed una veste rossa, entrambi panneggiati a pieghe verticali e parallele che diventano appena oblique in corrispondenza della base; una cintura trattiene a vita alta la veste. Sul capo di Maria poggia una corona trilobata e un velo circonda in parte i capelli definiti da solchi obliqui. Gesù è ritratto con una lunga tunica rossa e con le braccia protese in avanti, purtroppo prive delle mani. In corrispondenza del foro delle orecchie e al centro della testa, verso la fronte del Bambino sono visibili piccoli cavicchi lignei spezzati. Il verso della scultura è solamente abbozzato pur suggerendo l’andamento di pieghe e trono.