Il Pd del Friuli e lo strano caso delle primarie aperte

12 maggio 2012 – Il grande vertice del Partito Democratico del Friuli Venezia si è concluso con l’esito di approvare la proposta Serracchiani delle primarie aperte.

Il vertice si è concluso dopo circa 4 ore di dibattito che i membri del partito assicurano assolutamente lontano dalle descrizioni di lunghi coltelli e lame affilate preconizzate dalla stampa. Sarà anche così ma il capogruppo regionale Moretton ha lasciato il vertice prima delle votazioni e la “mozione” Serracchiani è passata con 4 astensioni. Fra gli astenuti Mauro Travanut che ha preferito la linea morbida rispetto a una contrapposizione sull’apertura delle primarie. Perchè il fatto che ci dovessero essere delle primarie era chiaro a tutti.

Debora Serracchiani, in procinto di sbarcare sui lidi romani, si trova nella difficile situazione di mediare diverse spinte all’interno del partito che trovandosi priva di un candidato condiviso (Serracchiani appunto) si era spaccato sulle primarie. Primarie di partito o di coalizione? Problema apparentemente di lana caprina ma invece sostanziale perchè uno dei papabili, l’ex sindaco di Pordenone Sergio Bolzonello, pur presente all’assemblea, non è iscritto al Partito Democratico. C’è l’attesa di una deroga dall’alto ma a questo punto, onde evitare anche imbarazzi vari, la deroga non sarà più necessaria. Quindi Bolzonello potrà presentarsi alle primarie del Partito Democratico. Allo stesso modo Honsell, già individuato da IDV e Rifondazione come candidato ideale è lì che aspetta il momento e le condizioni giuste per candidarsi. Al momento avrebbe fatto sapere la sua volontà di essere coinvolto nel dibattito. In caso contrario avrebbe deciso di correre per la  regione. Una vera e propria minaccia che porterebbe a un patatrac totale per il Pd che vedrebbe perdere un candidato dato per vincente a Udine e perdere voti in una sfida già difficile alle regionali.

Serracchiani si è dunque inventata la primarie aperte. Insomma alla consultazione interna del Partito Democratico potranno presentarsi anche non iscritti al Partito. Dovranno presentare una serie di requisiti come raccogliere le firme e aderire alle linee programmatiche del Partito per candidarsi ma lo potranno fare da esterni. Per chi vuole correre più in là, probabilmente settembre, la sfida sembra già delinearsi proprio fra Honsell e Bolzonello anche se è difficile pensare che il Partito non esprima una sua candidatura. I nomi sono i soliti: Moretton, in cerca di garanzie per il futuro, o magari Maran e chissà forse il consigliere Travanut.

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