Il punto in FVG su cassa integrazione, assunzioni, voucher e PI

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Nel mese di agosto 2016 le ore di cassa integrazione autorizzate in Friuli Venezia Giulia hanno superato i 2,4 milioni, il livello più elevato raggiunto nell’ultimo anno (da settembre 2015 a oggi). Nell’ultimo quadrimestre risulta inoltre evidente un’accelerazione del ricorso a questo ammortizzatore sociale che sta progressivamente riducendo il divario rispetto all’anno precedente. Nei primi otto mesi del 2016 in regione sono state complessivamente autorizzate 12,5 milioni di ore di cassa integrazione guadagni, un numero ancora di poco inferiore rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (-8,1%). Lo rileva una rielaborazione Ires Fvg su dati Inps del ricercatore Alessandro Russo.
«L’andamento delle ore di cassa integrazione può essere considerato come un termometro dello stato di salute del settore industriale, anche se occorrono alcune cautele nell’interpretazione dei dati», rileva Russo. Nell’ultima parte del 2015 e nei primi mesi del 2016 erano ad esempio diminuite notevolmente le ore di Cig ordinaria, a causa dell’entrata in vigore (il 24 settembre 2015) del D.Lgs. 148/2015 e del conseguente rallentamento delle attività amministrative di concessione di tale ammortizzatore. Tra le più importanti novità del D.Lgs. 148/2015 si ricorda che è stata ridotta la durata massima dei trattamenti ordinari e straordinari, che adesso non possono superare i 24 mesi in un quinquennio (nel caso del settore edile 30 mesi); inoltre la platea dei beneficiari è stata ampliata agli apprendisti assunti con contratto di apprendistato professionalizzante. L’anno scorso, poi, erano crollate le ore di cassa integrazione in deroga, in quanto tali interventi fino a maggio erano stati praticamente azzerati a causa della mancanza di finanziamenti; si è verificata una ripresa solo a partire dal mese di giugno 2015.
Sempre dal confronto gennaio-agosto 2015-2016 emerge pertanto un incremento degli interventi ordinari (+9%) e di quelli in deroga (+5,1%), mentre quelli straordinari risultano ancora in calo del 14%.
A livello territoriale Trieste è l’unica provincia che evidenzia un deciso aumento delle ore autorizzate (+17,1%), Pordenone (-2,4%) e Udine (-3,9%) mostrano delle lievi diminuzioni, Gorizia registra invece una flessione particolarmente accentuata (-60%). La dinamica della provincia di Trieste dipende dagli incrementi delle ore di Cigin deroga (che sono raddoppiate) e soprattutto della Cig straordinaria (+31,3%, in particolare nel settore della meccanica e nell’industria cartaria). Significativo è anche l’andamento registrato in provincia di Udine, l’unica in cui crescono le ore di cassa integrazione ordinaria (sono raddoppiate); tale incremento è concentrato nell’edilizia e in due importanti settori come la meccanica e la metallurgia.
Per quanto riguarda infine i dati relativi alle indennità di disoccupazione, in Fvg nei primi 7 mesi dell’anno sono state presentate quasi 16mila domande di Naspi, la “Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego”, che sostituisce le precedenti Aspi (Assicurazione sociale per l’impiego, che dal 1 gennaio 2013 aveva sostituito l’indennità di disoccupazione ordinaria non agricola con requisiti normali) e mini Aspi (che aveva sostituito l’indennità di disoccupazione ordinaria non agricola con requisiti ridotti).

I nuovi rapporti di lavoro in FVG nel 2016 (gennaio-luglio)

A riprova delle criticità che stanno emergendo nel mercato del lavoro regionale, nei primi sette mesi del 2016 le nuove assunzioni a tempo indeterminato (nel settore privato esclusa l’agricoltura e il lavoro domestico) in Fvg risultano in calo del 38,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, evidenziando una flessione più marcata rispetto a quella nazionale (-33,7%). A livello territoriale la diminuzione più contenuta si registra in Lombardia (-28,8%); il risultato peggiore si osserva in Umbria, dove il numero di nuove assunzioni a tempo indeterminato si è quasi dimezzato rispetto al 2015 (-44,8%).
La dinamica negativa del 2016 è in parte conseguenza della forte accelerazione delle assunzioni a tempo indeterminato che si è verificata alla fine del 2015, determinata dalla possibilità di usufruire di una decontribuzione più vantaggiosa. A partire dal 2016 (con la legge di stabilità 2016, L. 208 del 28.12.2015), infatti, l’entità e la durata degli sgravi sono state notevolmente ridimensionate (gli importi massimi dell’abbattimento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro -esclusi i premi Inail- sono stati ridotti del 60%, da 8.060 a 3.250 euro, la durata è scesa da 3 a 2 anni). Inoltre bisogna considerare che la fase di ripresa dell’economia, cominciata nel 2015, appare già indebolita negli ultimi mesi secondo le principali analisi disponibili. Questo peggioramento del contesto macroeconomico ha avuto dei riflessi anche sul mercato del lavoro, come dimostrano le recenti stime dell’Istat sull’occupazione che, nel secondo trimestre del 2016, ha mostrato degli evidenti segnali di rallentamento nella nostra regione.
Nei primi sette mesi del 2016 risultano comunque in leggera crescita in regione le assunzioni a termine (+1,6% contro il +0,9% nazionale) e in sensibile aumento quelle degli apprendisti (+13,8%, in Italia +15,4%) dopo un anno contrassegnato da una dinamica negativa. Quest’ultima tipologia contrattuale, a seguito del ridimensionamento degli sgravi contributi, torna ad essere evidentemente più conveniente per le imprese che intendono assumere dei giovani lavoratori. Sempre su base tendenziale (gennaio-luglio 2015-2016) sono in netto aumento le trasformazioni di rapporti di apprendistato (complessivamente +29,4% in regione, a livello italiano +2,8%) mentre diminuiscono quelle dei tempi determinati (-34,8% in linea con la variazione nazionale pari a -36,2%).
Un elemento positivo è costituito dalla flessione delle interruzioni dei rapporti di lavoro, in calo complessivamente del 7,2% in Fvg; per i soli rapporti di lavoro a tempo indeterminato tale dinamica si traduce in un saldo positivo pari a 580 unità, anche se decisamente inferiore a quello registrato nei primi sei mesi del 2015 (oltre 7.600 unità), ma superiore a quello osservato nello stesso periodo del 2014 (che era negativo). Dopo il notevole incremento delle posizioni lavorative a tempo indeterminato del 2015, tra l’inizio di gennaio e la fine di luglio 2016 si evidenzia dunque un ulteriore, anche se contenuto, aumento. È anche vero però che la differenza tra le nuove posizioni lavorative a tempo indeterminato (assunzioni sommate alle trasformazioni) e le interruzioni di tali rapporti di lavoro, pur rimanendo ancora positiva, si sta progressivamente erodendo nel corso del 2016.
Si può infine osservare che le assunzioni a tempo indeterminato che hanno usufruito dell’esonero nei primi sette mesi dell’anno sono state in regione 3.635 (pari al 35,4% del totale), le trasformazioni di rapporti a termine sono state 1.786 (41,1% del totale).

Il lavoro accessorio (gennaio-luglio)

Nei primi sette mesi del 2016 prosegue la crescita del ricorso al lavoro accessorio, sia in regione, sia con ritmi ancora più sostenuti a livello nazionale. Il numero di voucher venduti in Fvg nei primi sette mesi del 2016 ha superato i 3,7 milioni (un numero analogo a quello registrato nell’intero 2014), con una crescita del 29,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso (oltre 860.000 in più). A livello nazionale l’incremento è stato percentualmente maggiore, pari al 36,2% (al primo posto la Campania con +55,1%, all’ultimo la Valle d’Aosta con +19,4%), nell’insieme delle regioni del Nordest al 32,4%. Per comprendere meglio l’evoluzione di questo fenomeno nell’ultimo biennio si può osservare che, sempre su scala nazionale, il numero di voucher venduti da gennaio 2015 a oggi (quasi 200 milioni) è stato nettamente superiore al numero di buoni lavoro totalizzati negli otto anni precedenti (162 milioni).

Le nuove aperture di partite Iva (gennaio-luglio)

Nel periodo gennaio-luglio 2016 in Fvg sono state aperte oltre 5.300 nuove partite Iva, facendo registrare un leggero aumento rispetto allo stesso periodo del 2015 (+2,5%), dopo un anno caratterizzato da una dinamica opposta (complessivamente pari a -12% nella nostra regione). Il periodo marzo-luglio ha comunque segnato un rallentamento di tale dinamica, dopo i notevoli incrementi del primo bimestre. A livello territoriale Gorizia è l’unica provincia che presenta una flessione (-8%), al contrario Trieste evidenzia l’incremento più accentuato, superiore al 6%.
Si ricorda che i dati statistici relativi all’apertura delle nuove partite Iva di imprese e professionisti sono quelli comunicati all’Amministrazione Finanziaria e memorizzati nelle banche dati dell’Anagrafe Tributaria.