Il reato di immigrazione clandestina non sarà più penale

Roma, 9 ott. (Ign) – Via libera all’emendamento per l’abolizione del reato di immigrazione clandestina. La commissione Giustizia del Senato ha approvato il testo del M5S, a firma di Maurizio Buccarella e Andrea Cioffi. L’emendamento ha potuto contare sui voti a favore dei pentestellati e del partito democratico.

 Con questo emendamento le espulsioni dei cittadini irregolari potranno procedere per via civile senza inghippi e spese burocratiche (che gravano sulle tasche dei cittadini italiani) e chi troverà persone in mezzo al mare potrà salvarle senza incorrere in nessun tipo di reato. Non li lasceremo più morire. Più sicurezza e più umanità“. Così i senatori del M5s Buccarella e Cioffi, presentatori dell’emendamento.

“Il parere favorevole del governo e l’approvazione dell’emendamento che abroga il reato di immigrazione clandestina rappresentano due ottime notizie”. Così Khalid Chaouki, deputato Pd e responsabile Nuovi italiani del partito. “Con il voto in commissione Giustizia del Senato – prosegue Chaouki – inizia un percorso che, in tempi rapidi, dovrà cancellare questo odioso reato che criminalizza i sopravvissuti alla drammatica tragedia di Lampedusa e porre le basi per una nuova legge sull’immigrazione. Un plauso al sottosegretario Cosimo Ferri, al governo e ai colleghi del Senato – conclude – per questa prima concreta decisione dopo le ore di commozione e di lutto”.

Anche da Scelta Civica arrivano voci di apprezzamento per la decisione della commissione: “Il voto della commissione giustizia del Senato sull’abrogazione del reato di immigrazione clandestina – ha dichiarato Andrea Mazziotti, responsabile giustizia di Scelta Civica – è un’ottima notizia. Spero che l’emendamento passi anche in Aula e poi alla Camera. Abbiamo sempre detto che è un reato assurdo che non contribuisce in nessun modo a ridurre il fenomeno degli sbarchi e dei clandestini. Per questo – ha concluso Mazziotti – abbiamo sostenuto anche il referendum radicale, ma sarebbe bello se il parlamento evitasse il ricorso al voto referendario. Su questo e su altri temi, come quelli della giustizia”.