In attesa della data di riapertura, il cinema Visionario di Udine è pronto in sicurezza

Quante volte il verbo “volare” è stato declinato, più o meno esageratamente, all’interno di una metafora o di un paragone? Il calcolo non è possibile, d’accordo, ma è possibile spendere il verbo “volare” senza temere eccessi poetici: basta entrare nella Sala Astra del Cinema Visionario di Udine. Un rapido colpo d’occhio, prima ancora di occupare il proprio posto, e la sensazione è quella di trovarsi nella business class di un Boeing pronto al decollo. Pronto a volare!

Il Visionario di Udine è il primo cinema del mondo attrezzato con questo nuovissimo ed elegante dispositivo di sicurezza tra le poltrone che si chiama Butterfly (ecco, di nuovo, l’immagine del volo!), realizzato in ecopelle antibatterico e brevettato da uno dei massimi esperti del settore: Fabio Sonego

Se l’emergenza sanitaria impone un adeguato rimodellamento di tutti gli spazi condivisi, l’azienda trevigiana Lino Sonego – eccellenza del made in Italy e leader mondiale del seating– ha infatti inventato dei divisori che riproducono la forma delle ali di una farfalla e creano attorno allo spettatore intimità e protezione, garantendo la perfetta visibilità dello schermo. 

«Il Visionario è pronto ad aprire le sue porte in massima sicurezza e con il massimo del comfort. È anche il primo cinema a sperimentare questo sistema che determina l’alternanza di piccole aree sicure (posto singolo, posto doppio, posto triplo), riadattando la capienza della sala: da 173 posti a sedere, la “nuova” Sala Astra ne conta ora 105» dichiarano i responsabili del Visionario

«Si parla quotidianamente di distanza sociale – aggiunge Sonego – e Butterfly ne è l’espressione diretta: un dispositivo di sicurezza che diventa anche un complemento d’arredo, risultando funzionale e, al tempo stesso, protettivo. Gli spettatori non proveranno alcun senso di oppressione, perché la distanza tra una Butterfly e l’altra risulta essere almeno di 1 metro e 10, e la visibilità non verrà mai ostacolata».

(Le foto sono di Alessandro Paderni)