In mostra al Castello di Udine: Carlo Dalla Mura. Fotografie 1949-1962

Secondo ed ultimo appuntamento della rassegna Friuli Venezia Giulia Fotografia. La 35esima edizione del festival promosso dal CRAF (Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia) di Spilimbergo inaugura sotto il segno della Bellezza la mostra antologica dedicata a Carlo Dalla Mura. Si aprirà sabato 11 dicembre e resterà visitabile al Castello di Udine, nel Museo Friulano della Fotografia, sino al 13 febbraio.

“Questa nuova mostra, dopo l’inaugurazione di Ferdinando Scianna a Spilimbergo – afferma il presidente del CRAF Enrico Sarcinelli – rappresenta un’altra grande impresa del Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia”. L’archivio Dalla Mura, da qualche anno conservato al CRAF, è stato digitalizzato e catalogato dal personale specializzato ed ora viene restituito al pubblico in una selezione delle sue migliori opere.

La mostra, composta da 40 fotografie comprese tra il 1949 e il 1962, è stata realizzata in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia e il Comune di Udine, con il sostegno della Fondazione Friuli e Friulovest Banca, con il patrocinio dell’Università degli Studi di Udine.

Avvocato di professione, prestato per poco più di un decennio alla fotografia, tra il 1958 e il 1966 è stato collaboratore de “Il Mondo”, celebre settimanale di politica e cultura fondato e diretto da Mario Pannunzio.  “Era, quella de “Il Mondo”, una fotografia anti-formalista, compendiaria e immediata, arguta e leggera, – afferma il direttore Alvise Rampini – capace di sintetizzare, più con la sua qualità evocativa che con la sua compiutezza formale, gli articoli a cui veniva associata”. Carlo Dalla Mura in pochi anni ha pubblicato su quelle pagine 59 sue fotografie, mentre altre 39 furono acquistate senza essere pubblicate in seguito all’improvvisa e definitiva chiusura di quell’esperienza editoriale. 

Il percorso della mostra, curata da Alvise Rampini e Claudio Domini, vuole dare conto, attraverso una piccola selezione di immagini, proprio di questa aderenza allo spirito del tempo, per nulla frequente nei modelli da cui Dalla Mura era circondato nel suo Friuli ma ben presenti invece nella cultura fotografica nazionale più moderna e aggiornata dell’epoca. Soprattutto nella sua declinazione “stradale”, di cui proprio “Il Mondo” era testimone e promotore, a partire dalla lezione di Henri Cartier-Bresson e Robert Doisneau, fino alle prime “sconvolgenti” testimonianze visuali di William Klein, di cui Dalla Mura adorava i celebri fotolibri dedicati a New York e Roma.

“Senza mai imboccare la via del professionismo, nemmeno durante la lunga collaborazione con il trimestrale regionale “Iulia Gens”, dove invece ha pubblicato servizi fotografici più articolati e descrittivi – affermano i curatori  – in quei pochi anni di serrata attività fotografica Dalla Mura ha sempre mantenuto il profilo del disincantato flâneur, perfettamente a suo agio per le vie del mondo, raccontato attraverso immagini moderne e libere dagli attempati stilemi accademici da circolo fotografico”.

 Il suo “taccuino di viaggio” ospita tour che spaziano da Parigi a Tangeri e poi ancora Madrid, Lisbona, Sofia, Atene, Istanbul, e allo stesso modo del suo Friuli: “È per noi un grande onore celebrare Carlo Dalla Mura – concludono – il suo stile e i risultati del suo talento non hanno nulla da invidiare a tanti coevi nomi internazionali. Il nostro obiettivo è far conoscere un grande autore dell’archivio CRAF e farlo riscoprire sul territorio nazionale, come merita”.

Biografia dell’autore

Nato a Udine nel 1927, Carlo Dalla Mura si laurea in giurisprudenza nel 1949. Dopo gli anni dedicati alla passione per la vela e ad alcuni viaggi “di formazione”, in cui soggiorna lungamente a Parigi, rientra nella sua città natale nel 1957 per intraprendere la professione che avrebbe poi praticato fino alla pensione, quella di avvocato civilista.
Accanto alla vocazione “ufficiale” che l’avrebbe annoverato tra i principali avvocati udinesi, tra la fine degli anni Quaranta e la metà degli anni Sessanta, Dalla Mura coltiva la passione per la fotografia, praticata da autodidatta, sia in patria, sia nei frequenti viaggi all’estero, spesso in compagnia dell’amico Toni Longega, titolare dell’omonima celebre boutique di piazza Libertà, nelle cui soffitte aveva allestito una camera oscura, passo fondamentale per una definitiva autonomia di Dalla Mura nella stampa delle proprie immagini che, a partire dal 1958, inizia a proporre all’attenzione del settimanale di cui è appassionato lettore: “Il Mondo”. Realizzato da una redazione di intellettuali tra i più noti e qualificati dell’epoca, la rivista rappresentava il tentativo di far crescere nell’Italia del secondo dopoguerra una cultura laica e liberale di stampo anglosassone, ugualmente distante dai due blocchi contrapposti, quello marxista e quello cattolico, che sarebbe sfociato più tardi nella fondazione del Partito Radicale. Le fotografie di Dalla Mura sul “Il Mondo” verranno pubblicate numerose fino al 1966, così come i suoi tanti servizi sul trimestrale “Iulia Gens”. A quella data, tuttavia, l’avvocato udinese aveva già abbandonato da un paio d’anni la pratica fotografica, complice anche il furto delle sue amate Leica, per dedicarsi interamente alla professione forense, alla famiglia e concedendosi la divagazione sportiva della barca a vela, che lo porterà a vincere un campionato italiano per la classe “Dragone” e a compiere, nel 1983, una traversata dell’Oceano Atlantico. La sua vicenda di fotografo verrà riscoperta solo nel 2000, anno in cui Udine gli dedica una grande mostra antologica.

Carlo Dalla Mura. Fotografie 1949-1962

Castello di Udine, Museo Friulano della Fotografia

11 dicembre 2021 – 13 febbraio 2022

Orari di apertura: da martedì a domenica 10-18

Per info, costi e orari consultare il sito www.civicimuseiudine.it