Pordenone: PArCo Contemporanea/mente

Prende forma con una prima tappa, con PArCo di Pordenone che apre le porte a due artisti goriziani, il progetto regionale intermuseale Contemporanea/mente (che vede lo stesso PArCo dialogare in rete con Musei Provinciali di Gorizia, Galleria Spazzapan di Gradisca d’Isonzo, GC. AC di Monfalcone e Museo Revoltella di Trieste e l’assessore alla cultura del Comune di Pordenone Claudio Cattaruzza, non solo sottolinea l’importanza della ricaduta economica degli investimenti culturali, ma sogna e auspica un tema comune che possa essere declinato in tutte le sedi aderenti al progetto realizzando così una unica grande mostra regionale. “Non è facile rinunciare alla propria individualità a favore di un bene comune – ha sostenuto – ma ritengo che sia doveroso e compito primo di una politica sana. La cultura non è solo benessere dello spirito, ma un veicolo che ci può aiutare a ritrovare la luce in questo periodo buio.” “Confrontarsi col proprio tempo – ha aggiunto Isabella Reale curatrice assieme ad Annalia Delneri dell’allestimento inaugurato sabato nella Galleria d’arte moderna e contemporanea Pizzinato – e con artisti viventi è compito fondamentale e imprescindibile e in questo senso la politica di acquisizioni condotta da Gorizia è esemplare, dalla prossima amministrazione regionale ci attendiamo una nuova legge per i sistemi museali.”

Da parte sua Maria Masau Dan, direttrice del Revoltella, madrina dell’evento ha auspicato un censimento del patrimonio artistico contemporaneo regionale, apprezzando la nascita di PArCo, struttura nuova e suggestiva. Essa stessa infatti è stata fonte di ispirazione per i due artisti protagonisti di questa esposizione, che rimarrà aperta fino al 2 settembre: Mario Palli e Giorgio Valvassori. Insieme hanno interagito e interpretato lo spazio in modo nuovo mettendo in relazione le proprie opere, basate su principi opposti: pittura che si fa materia e interpretazione dell’affresco, nella stratificazione di tele e inserti pittorici e nella scomposizione ritmica, dall’aspetto molto solido pur cangiante nei diversi punti di vista quella di Palli, opere leggere e aeree dall’apparenza fragile e deperibile tutte giocate sulla dicotomia tra razionalità e ferinità quelle di Valvassori. Così se in Palli si ritrova quasi un rigore scultoreo Valvassori usa ironia e materiali come cartone, capelli e sterco di capra. Quest’ultimo, opportunamente seccato compare nel Recinto dei Proci, opera che ha attirato particolarmente l’attenzione dei visitatori presenti all’inaugurazione, per la ricchezza di spunti interpretativi offerti: dalla dicotomia dentro/fuori, all’evocazione del segno spaziale primario dell’uomo alla relatività dei concetti chiuso/aperto.