Informazione: legge regionale difende qualità giornalismo

Trieste, 8 feb – Difendendo la qualità del giornalismo si
difende il lettore; giornalisti che abbiano una condizione
stabile e che siano professionalmente capaci possono garantire
una comunicazione e un’informazione corrette.

È lo spirito che ha animato la stesura delle norme per il
sostegno e la valorizzazione del sistema informativo del Friuli
Venezia Giulia, così come evidenziato dalla Regione,
rappresentata dall’assessore alla Cultura, al convegno “Trieste e
la rivoluzione digitale nell’informazione”, organizzato dalla
Commissione diocesana di Trieste per le Comunicazioni sociali
insieme a Ordine dei giornalisti e Assostampa del Fvg.

La legge sul sistema informativo, recentemente approvata
dall’Assemblea regionale, interviene in un contesto generale in
cui la rivoluzione digitale, è stato riconosciuto nel convegno,
ha colto sostanzialmente impreparato lo scenario tradizionale dei
media e del loro pubblico.

Le vendite dei giornali flettono mentre è raddoppiato in un solo
anno il numero delle persone che s’informano direttamente sullo
smartphone; di pari passo cresce sempre di più l’impatto dei
social. Una delle conseguenze, come ha osservato il presidente
dell’Ordine regionale dei giornalisti, Cristiano Degano, è che
“il consumo del web sta creando polarizzazione e
radicalizzazione, cosicché per molti gruppi non conta se ciò che
viene scritto è vero o falso, ma conta che confermi le proprie
credenze. Tutto questo stimola le fake news e la dittatura degli
algoritmi”.

“Le fake news che una volta rimanevano circoscritte – ha rilevato
il presidente di Assostampa Fvg, Carlo Muscatello – ora con il
web fanno il giro del pianeta. Siamo bombardati di informazione e
paradossalmente c’è ancora di più bisogno di chi proponga un
palinsesto di notizie. Ecco perché i giornalisti servono più di
prima, devono essere più bravi di prima e avere la schiena più
dritta di prima”.

Ordine e Assostampa hanno espresso grande apprezzamento per la
legge regionale sul sistema informativo, nella cui genesi hanno
avuto parte attiva. Si tratta, secondo Degano, di “un esempio
virtuoso a livello nazionale”.

Da parte della Regione è stato evidenziato che la presenza di
giornalisti in pianta stabile nelle Pubbliche amministrazioni del
Friuli Venezia Giulia garantisce un’offerta informativa credibile
e che, al tempo stesso, il nuovo assetto delle Unioni
territoriali intercomunali permette agli Enti locali di disporre
di una massa critica adeguata per disporre di risorse umane
professionali anche nel settore dell’informazione.

La norma, è stato precisato, premia tra le imprese
dell’informazione privata quelle che rispondono a determinati
standard minimi di strutturazione e prevede contributi che sono
cumulabili per categorie già beneficiarie di incentivi, come
giovani e madri. I benefici di legge sono validi anche per le
emittenti comunitarie e diocesane.

Il convegno, moderato da Giuliana Stecchina, presidente della
Commissione diocesana per le Comunicazioni sociali, e articolato
in una ventina di relazioni dei principali rappresentanti dei
media triestini, è stato definito dall’arcivescovo Giampaolo
Crepaldi una sorta di Stati generali dell’informazione di
Trieste.

Il presule ha auspicato che l’evento triestino possa diventare un
appuntamento fisso, l’occasione per fermarsi e ragionare su ciò
che sta accadendo all’informazione, “uno dei pilastri
fondamentali dello sviluppo”, prestando particolare attenzione ai
nuovi paradigmi concettuali e ai nuovi linguaggi delle giovani
generazioni. Perché, come ha ricordato monsignor Crepaldi, “c’è
l’informazione buona, che contribuisce allo sviluppo, e quella
cattiva, che lo deforma o lo blocca”.
ARC/PPH/fc

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