Regione FVG: 19 milioni per innovazione e digitalizzazione

Innovazione e digitalizzazione sono le parole chiave del documento “Pianificazione periodica delle operazioni – Ppo – annualità 2020” approvato questa mattina dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore regionale al Lavoro, Istruzione e Formazione, Alessia Rosolen.

Il Ppo 2020 recepisce una serie di programmi specifici funzionali ad affrontare le difficoltà derivanti dall’emergenza epidemiologica Covid-19 con riguardo a bisogni dei lavoratori, delle imprese, degli enti locali, del sistema della formazione. Il budget complessivo è di quasi 19 milioni di euro, provenienti dal Fondo sociale europeo (Fse).

I dettagli del progetto sono stati illustrati dalla stessa Rosolen. “Il Ppo – ha spiegato l’assessore – è un documento strategico di programmazione che, vista l’eccezionalità del momento, è stato curvato per dare risposte specifiche e puntuali alle criticità che sono letteralmente esplose in concomitanza con la diffusione del virus. Abbiamo ritenuto doveroso rimpinguare il budget totale assegnando circa 3,5 milioni all’emergenza, ma buona parte della somma totale è rivolta ai temi dell’innovazione e della digitalizzazione, come questi tempi impongono”. Ancora Rosolen: “un milione è destinato alla formazione continua dei lavoratori già occupati. Sono fondi che le aziende impiegano per la crescita dei propri dipendenti soprattutto rispetto a competenze digitali. Un altro milione è assegnato alla formazione permanente, con particolare attenzione all’innovazione. Vi sono poi 5,7 milioni destinati ai percorsi di formazione tecnica superiore (Its e Ifts) per azioni formative professionalizzanti connesse con i fabbisogni espressi dal tessuto produttivo locale. A queste, si sommano i 3 milioni e 800mila euro per attività formative nell’ambito dei contratti di apprendistato e 2 milioni e 300mila euro per i corsi di formazione finalizzati all’ottenimento della qualifica di Operatore socio sanitario”.

“Stiamo investendo sull’innovazione e sulla costruzione di profili specializzati – ha commentato Rosolen – ricercati dalle aziende e, quindi, con alto tasso di occupabilità. Ci sono, infine, importi minori da un punto di vista economico ma molto significativi sotto il profilo amministrativo e politico: per esempio, 600mila euro destinati all’abbattimento delle spese per il trasporto per gli allievi partecipanti a un corso IeFP (Istruzione e formazione professionale)”.

Come ha spiegato Rosolen, “l’emergenza di queste settimane ha impresso una spinta molto forte sui tempi dell’innovazione e della digitalizzazione. Gli enti di formazione e le aziende stanno velocizzando le procedure per consentire uno svolgimento corretto e adeguato delle rispettive attività, dalla formazione a distanza al lavoro agile”. “È in fase di svolgimento anche una profonda rivisitazione dei modelli dell’istruzione, che sta proiettando la didattica in una nuova dimensione, con la sostituzione degli spazi scolastici tradizionali con le aule virtuali – ha aggiunto l’assessore -. Il programma prevede l’acquisto di strumenti funzionali allo sviluppo di queste attività e servizi di consulenza per adottare strategie in grado di reggere l’urto dell’urgenza e trasformare soluzioni emergenziali in prassi consolidate, destinate a durare nel tempo. Procedere limitandosi a tamponare le falle non darebbe alcun risultato”.