International Cosmic Day. mercoledì 6 novembre 2019

mercoledì 6 novembre 2019, ventiquattro studenti delle scuole superiori di Trieste, Udine e Gorizia parteciperanno all’International Cosmic Day, alla scoperta dei raggi cosmici, a Trieste.

Che cosa sono i raggi cosmici e da dove provengono? Come possono essere misurate le particelle che li compongono?

Queste sono alcune delle domande a cui domanimercoledì 6 novembre 2019, in contemporanea ai loro coetanei di tutto il mondo, cercheranno di dare una risposta 24 studenti degli istituti superiori di Trieste, Udine e Gorizia durante l’International Cosmic Day (ICD), organizzato a Trieste grazie al supporto dei ricercatori della Sezione di Trieste dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e del Dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste.

Gli studenti incontreranno i ricercatori dell’INFN nel dipartimento di Fisica dell’Università di Trieste. 

Oltre a Trieste, l’INFN organizzerà l’International Cosmic Day nelle città di Bari, Catania, Cosenza, Firenze, L’Aquila (presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso, ad Assergi, con la collaborazione del Gran Sasso Science Institute), Genova, Lecce, Milano (presso le università di Milano e di Milano Bicocca), Napoli, Padova, Pavia, Perugia, Pisa, Roma (presso le università Sapienza e Tor Vergata), Siena, Torino e Trento e vede la partecipazione di più di 1200 studenti.

L’International Cosmic Day si propone di avvicinare gli studenti delle scuole superiori al mondo della ricerca scientifica di frontiera, accompagnandoli tra i misteri dell’Universo racchiusi nei raggi cosmici.

Gli studenti italiani, come altri coetanei all’estero, analizzeranno i dati di un vero e proprio rivelatore di raggi cosmici, lo strumento con cui i ricercatori “vedono” la pioggia di particelle proveniente dal cosmo. Quando i raggi cosmici attraversano l’atmosfera terrestre, interagiscono con questa e vengono prodotte delle particelle secondarie, che al livello del mare sono nel numero di alcune centinaia al secondo per ogni metro quadrato di superficie. Gli studenti studieranno il flusso di queste particelle secondarie, misurandone l’intensità e cercando di capire come questa dipenda dalla direzione di provenienza. Poi, attraverso una videoconferenza, confronteranno le loro risposte con quelle ottenute da gruppi di studenti di altre università e centri di ricerca in tutto il mondo.

Alla fine della giornata gli studenti saranno invitati a preparare, come in una vera collaborazione scientifica internazionale, un breve articolo in lingua inglese che riassuma i risultati ottenuti, e gli elaborati saranno tutti pubblicati online.

L’iniziativa è coordinata dal centro di ricerca tedesco DESY di Amburgo e organizzata in collaborazione, oltre che con l’INFN e altri partner, con i più importanti centri di ricerca che operano nell’ambito della fisica delle particelle: il CERN di Ginevra, il FERMILAB di Chicago e i gruppi International Particle Physics Outreach Group (IPPOG), il tedesco Netzwerk Teilchenwelt e lo statunitense QuarkNet.

In Italia l’iniziativa è organizzata in collaborazione con le Università che ospitano le Sezioni INFN. La rete di Sezioni INFN partecipanti all’ICD è coordinata da OCRA – Outreach Cosmic Ray Activities, un programma della Commissione Terza Missione, che raccoglie le attività di outreach sul tema dei raggi cosmici.

Nell’ambito di tali attività in primavera viene organizzato uno stage di tre giorni per gli studenti selezionati durante l’ICD (due per ciascuna sede).

Per l’edizione 2019 lo stage sarà ospitato ai Laboratori Nazionali di Frascati e coinvolgerà i vincitori dell’ICD nel lancio di un pallone stratosferico per la misura del flusso dei raggi cosmici in quota.