Istituito a Palmanova il registro di raccolta dei testamenti biologici

 

 

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Con una delibera di Giunta il Comune di Palmanova ha deciso di istituire il Registro del Testamento Biologico, per la raccolta e la conservazione delle volontà dei cittadini residenti, in merito al rispetto delle loro volontà per i trattamenti clinico-medici a cui sottoporsi, qualora non più in grado di esprimerla.

 

Assieme all’atto è stato approvato anche lo schema della “Dichiarazione di volontà anticipate per i trattamenti sanitari”. Già da lunedì sarà possibile compilare e depositare le proprie volontà presso gli uffici comunali.

 

“In Parlamento e nel Paese è aperta la discussione sul consenso informato e la dichiarazioni di volontà anticipata sui trattamenti sanitari al fine di evitare l’accanimento terapeutico. Questa amministrazione vuole tutelare i diritti di ogni singola persona a compiere le proprie scelte in piena libertà e nello stesso tempo favorire, con iniziative concrete, l’estensione dei diritti civili. Riconosciamo l’estrema delicatezza delle questioni che riguardano i trattamenti clinici di fine vita, sia dal punto di vista etico-scientifico, sia sotto l’aspetto ancor più sensibile dei convincimenti religiosi” commenta il Sindaco Francesco Martines. “Auspichiamo che su questa materia si giunga in tempi rapidi all’approvazione di un’apposita legge che regolamenti le modalità con cui rendere possibile, a chi ne senta il bisogno, depositare e dunque far applicare le proprie volontà sui trattamenti clinici di fine vita. Nessuno può essere assoggettato a trattamento terapeutico contro la sua volontà”.

 

Per Testamento Biologico si intende la manifestazione di volontà di una persona, resa in condizioni di lucidità mentale, in merito alle terapie che intende o non intende accettare nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringano a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscano una normale vita di relazione.

 

La “Dichiarazione di volontà anticipata per i trattamenti sanitari è stata introdotta per legge negli Stati Uniti nel 1991 e in molti paesi dell’Unione Europea, anno in cui la maggior parte dei paesi occidentali ha legiferato in materia.

 

La decisione del Comune si fonda anche sull’articolo 32 della Costituzione Italiana che stabilisce: “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge” e “la legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Inoltre l’articolo 13 della stessa afferma che “la libertà personale è inviolabile“, rafforzando il riconoscimento alla libertà ed indipendenza dell’individuo nelle scelte personali che lo riguardano.