Juventus Udinese. 11 marzo 2018. Le parole di Mister Oddo

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Partita estremamente evocativa quella di domenica che vedrà l’Udinese impegnata sul terreno dell’Allianz Arena di Torino. Nei 43 incontri disputati nel capoluogo piemontese contro Madama nel corso degli ultimi 70 anni per sette volte i nostri colori ne sono usciti vincitori.
La prima vittoria è datata 1956 al termine di una partita ricca di gol e di occasioni. Al vantaggio friulano di Secchi replicò Antoniotti; a cavallo del riposo Menegotti e nuovamente Secchi portarono a tre le marcature friulane prima del definitivo 2-3 firmato Hamrin.
Il medesimo risultato si verificò anche nel 1962: Selmosson e Del Pin firmarono lo 0-2, poi ci pensarono Stacchini e Charles a riportare i piemontesi in parità, ma nel finale il gol di Rozzoni consentì all’Udinese di uscire vittoriosa dal Comunale di Torino.
La vittoria, però, che più di tutte rimarrà legata ai cuori dei tifosi friulani è certamente quella del 13 aprile 1997: il 3-0 rifilato dall’Udinese alla Juventus al “Delle Alpi” grazie alle reti di Marcio Amoroso su rigore, Bierhoff e nuovamente il brasiliano Amoroso è di quelli che difficilmente potranno venire dimenticati dal popolo friulano.
Vittoria fu anche nel campionato 2000/01 grazie alla doppietta del “Pampa” Sosa prima del gol della bandiera a firma Alex Del Piero.
Una rete di Di Natale bastò per sbancare l’Olimpico nel settembre 2007, mentre quattro anni dopo Zapata e Sanchez rimontarono il vantaggio iniziale di Marchisio.
L’ultima vittoria in ordine di tempo risale alla prima giornata di campionato 2015/16 grazie ad un gol di Thereau alla mezz’ora della ripresa.
Nella gara disputata lo scorso campionato non bastò la rete di Jankto per poter cullare sogni di gloria allo Juventus Stadium a causa del seguente ribaltamento di risultato da parte dell’argentino Dybala, che con una doppietta (un gol dei quali segnato dagli 11 metri) consentì ai bianconeri torinesi, seppur a fatica, di portare a casa i tre punti
Queste le parole di Mister Massimo Oddo nella conferenza stampa prepartita in vista della trasferta che domani vedrà opposta l’Udinese ai campioni d’Italia della Juventus.
 Quando si affronta una Juventus come l’attuale, gasata dopo una qualificazione ottenuta a Wembley in coppa, è un luogo comune dire che non c’è nulla da perdere?
«Domani mi aspetto una squadra che abbia coraggio e che possa mettere in difficoltà la Juventus, una squadra che non subisce gol in campionato dall’inizio dell’anno e che ha un buono score sia difensivo che offensivo. Sarà necessario disputare una partita di sostanza, di coraggio e dovremo lottare su ogni pallone, ricalcando il detto comune secondo il quale “chi lotta perde mentre chi non lotta ha già perso”. Noi dovremo dare molto di più di quello che daranno loro, perché a noi non sarà consentito avere momenti di blackout, dovremo invece dare prova di grande compattezza, di coraggio dimostrando di poter mettere in difficoltà una squadra come la Juve. Su tutte domani dovrà prevalere questa motivazione».
La Juventus da quando gioca allo Stadium ha perso solo quattro partite e c’è la sensazione che le squadre che arrivano nel suo stadio partano già rassegnate. È una sensazione corretta?
«Non deve esserci questa sensazione, domani conterà solo fare una prestazione straordinaria. Sono convinto che l’Udinese possa fare bene, ma a prescindere da ciò noi potremmo perdere lo stesso, commettendo però meno errori possibili. In fin dei conti sono esseri umani anche loro e la partita inizierà dallo 0-0. Anche loro possono sbagliare ma noi dobbiamo metterli nelle condizioni di farlo».
È stata una settimana particolare per tutto il mondo del calcio. C’è stata qualche difficoltà a ricalarsi nella quotidianità oppure trascorsi i primi giorni la situazione è cambiata?
«Viviamo una situazione particolare, non è semplice cancellare un momento di dolore come questo, noi nei limiti delle nostre possibilità abbiamo cercato di fare quello che è possibile allenandoci in disparte fra di noi. Questi avvenimenti ci fanno riflettere ricordandoci quanto è bella la vita e quanto bisogna godersela senza al contempo dimenticarci i momenti brutti. Siamo ovviamente vicini a Davide e alla sua famiglia, la vita continua e dovremo ora andare avanti in quello che è il nostro lavoro senza dimenticarlo».
La Juve arriva da 10 vittorie di fila ma avrà due assenze importanti come Lichtsteiner e Alex Sandro, entrambi assenti per squalifica. Secondo lei pagheranno dazio per la fatica di mercoledì a Wembley?
«Hanno una rosa talmente ampia che non ci potrà essere un discorso di stanchezza. Loro saranno più carichi e convinti dei propri mezzi perché una qualificazione in coppa va oltre al mero concetto di fatica».
Senza Lasagna potrai pensare di riproporre un sistema con Jankto più avanzato oppure c’è bisogno di una torre che faccia il gioco a prescindere?
«Le scelte che riguardano gli attaccanti vanno fatte anche in base all’avversario, con la consapevolezza di affrontare dei giocatori diversi di partita in partita. In tal senso vedremo di volta in volta quelle che saranno le necessità per questa squadra e di conseguenza farò le mie scelte. Quando riterrò di poter schierare Jankto in una determinata maniera lo proverò. In questa squadra nessuno ha il posto fisso e nessuno deve sentirsi un campione, abbiamo solamente potenziali giocatori forti, ma in questo momento il livello di questa squadra è più o meno lo stesso con un gruppo di giocatori che mettono in difficoltà l’allenatore per chi far partire da titolare».
Behrami si è allenato bene, potrà dare una mano giocando con un minutaggio maggiore?
«Lui è assolutamente disponibile, è rientrato in gruppo lunedì, pertanto domani potrà partire titolare».
Cosa ne pensa della novità di chiudere il calcio mercato prima dell’inizio del campionato. Servirà questa scelta a dare maggiore ordine al sistema?
«Credo che questa sia una scelta giusta e opportuna perché l’apertura del calciomercato a campionato iniziato crea degli disequilibri nella testa dei giocatori, la reputo pertanto una scelta giusta. Addirittura io ho sempre pensato che il calcio mercato dovrebbe chiudere nel periodo iniziale del ritiro delle squadre. Ancora meglio, perciò, sarebbe aprirlo subito dopo la chiusura del campionato e chiuderlo ai primi di luglio, in modo da partire per il ritiro con le squadre già fatte».
Secondo lei la Juve partirà con la difesa a tre o a quattro con il modulo che le ha dato più soddisfazioni in queste ultime partite?
«Noi dobbiamo solo avere la consapevolezza di avere di fronte una squadra che a prescindere dal fatto che giochi a tre o a quattro è comunque pericolosa. Noi, senza pensare alla pericolosità o meno degli avversari, dovremo cercare di dare il massimo, consapevoli che la Juve metterà in campo 11 giocatori di livello assoluto».