KRSKO: DA REGIONE FVG ATTENZIONE COSTANTE A SICUREZZA IMPIANTO

Trieste, 4 mag – Le effettive condizioni di sicurezza
dell’impianto nucleare di produzione di energia di Krsko, in
Slovenia, sono da tempo all’attenzione della Giunta regionale,
che tiene costantemente sotto controllo la situazione, in
particolare attraverso la struttura di Fisica ambientale
dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (Arpa).

Lo ribadisce in una nota la Regione Friuli Venezia Giulia, dopo
aver appreso la notizia che Slovenia e Croazia avrebbero deciso
di prolungare la vita operativa della centrale fino al 2043.

L’impegno della Regione riguarda in particolare il tema della
sismicità dell’area, che anche recentemente è stata interessata
da scosse di terremoto. In questo senso proprio nei mesi scorsi
la presidente Debora Serracchiani aveva sollecitato un intervento
del ministro dell’Ambiente, Luca Galletti, sottolineando che
nuovi studi sembrano mettere in dubbio che l’edificio che ospita
la centrale sia stato costruito rispettando l’attuale analisi del
rischio sismico.

Proprio per questo motivo, la presidente aveva indicato
l’opportunità che esperti italiani e dell’Amministrazione
regionale possano essere presenti presso le strutture
internazionali e slovene di controllo dell’impianto.

Nella nota della Regione si ricorda come anche rispetto ai più
recenti eventi sismici i controlli sui livelli di radioattività
ambientale eseguiti dalla struttura dell’ARPA hanno finora sempre
dato esito negativo. Tuttavia è comprensibile che il verificarsi,
anche frequente, di scosse nei pressi di una centrale nucleare
mantenga altissimo il livello di attenzione, in considerazione
della vicinanza di Krsko al nostro territorio regionale, che è
vissuta con disagio dalla popolazione.

L’Italia, si ribadisce, è uscita dall’opzione nucleare e la
Giunta regionale, perfettamente allineata con questa scelta, si
muove in coerenza con tale impostazione anche a livello
internazionale. Il “no” al nucleare è secco e non trattabile.
Un’interlocuzione attraverso gli ordinari canali internazionali,
quindi tra i Governi italiano e sloveno, è indispensabile, per
fornire precise garanzie di sicurezza per i cittadini. Oggi più
che mai, nel momento in cui l’operatività della centrale potrebbe
allungarsi di vent’anni.

In ogni caso proprio sul tema della sicurezza la Regione ha
programmato, già a partire dal prossimo mese di giugno, una serie
di importanti iniziative a cui parteciperanno anche esperti
dell’Ispettorato che si occupa di sicurezza radiologica e di
monitoraggio della radioattività nella Repubblica Slovena.

La centrale di Krsko, che è di costruzione occidentale, dopo
l’incidente di Fukushima nel 2011 è stata sottoposta, come le
altre centrali europee, ad appositi stress test per valutarne la
sicurezza in caso di incidenti e calamità naturali. Le prove sono
state superate e da allora ulteriori migliorie sono comunque
state apportate, ed altre ancora ne sono previste, ai sistemi di
sicurezza della centrale, come riportato nei rapporti di
sicurezza sloveni ed affermato dagli esperti dell’Istituto
Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra).

Esistono sistemi di allerta europei ed accordi bilaterali tra
Italia e Slovenia, che prevedono l’immediata segnalazione di
qualunque eventuale incidente. In regione è in funzione un
sistema di centraline di allarme che fa capo alla rete nazionale,
funzionante h24. Il programma di controllo della radioattività
ambientale eseguito da Arpa FVG prevede, tra l’altro, il prelievo
di particolato atmosferico e deposizione al suolo h24 con una
frequenza di misure che può essere intensificata in qualunque
momento a seguito di qualunque allerta.
ARC/PPD

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