Lavoro: cresce occupazione femminile in Fvg, 58,4% nel 2017

Trieste, 19 apr – Un quadro generale, quello dell’occupazione
in Friuli Venezia Giulia, che presenta un andamento in crescita
raggiungendo nel 2017 un tasso del 58,4 per cento a fronte di un
dato nazionale che si ferma al 48,9 per cento. Nel contempo
un’analisi più approfondita disegna uno scenario dove la
performance migliore viene conseguita dal territorio triestino,
in un contesto regionale all’interno del quale permangono delle
peculiarità che connotano specificatamente il lavoro femminile,
come il part-time non volontario e la difficoltà, specialmente
nella fascia dai 30 ai 40 anni, di conciliazione dei tempi tra
famiglia e lavoro.

Questo quanto emerso oggi a Trieste nel corso dell’odierno
convegno “Il lavoro femminile in Friuli Venezia Giulia”, promosso
e curato dalla Consigliera regionale di parità tra i cui compiti
istituzionali rientra anche quello della raccolta dei rapporti
biennali sulla situazione del personale delle aziende operanti in
regione che occupano cento o più dipendenti.

Come sottolineato dalla stessa Consigliera regionale di parità,
Roberta Nunin, in regione si registra un andamento
dell’occupazione femminile più dinamico di quella maschile. Un
andamento che colloca il Friuli Venezia Giulia ai vertici
nazionali. Al contempo permangono, seppur attenuate, alcune
criticità legate al percorso storico compiuto dalle donne nel
mondo del lavoro: le differenze salariali, la bassa percentuale
di dirigenti nell’ambito dell’intero insieme dell’occupazione
femminile (0,3 per cento rispetto all’1,7 maschile), una qualità
del lavoro in molti casi inferiore a quella maschile anche in
termini di precarietà e infine il problema della conciliazione
dei tempi, per contrastare il quale l’Amministrazione regionale
ha messo in campo diversi strumenti, tra cui uno in particolare
finalizzato ad incentivare l’assunzione di madri con figli in età
prescolare.

Per quel che riguarda i settori in cui l’occupazione femminile
emerge maggiormente, il primato è conseguito dalla sanità e
l’area dei servizi alla persona, seguita dal commercio e dai
servizi alle imprese. Sul ricorso al part-time l’incidenza di
genere registra una marcata differenza: maschi 9,7 per cento,
donne 44 per cento. Stesso trend per i congedi parentali: solo
il 4,3 per cento degli uomini ha chiesto un’aspettativa per stare
con i figli, mentre per le donne il dato sale al 41,2 per cento.

In riferimento al tasso di occupazione femminile disgregato a
livello territoriale, l’area dell’ex provincia di Trieste
registra il miglior dato, con oltre il 63 per cento, seguita
nell’ordine da Pordenone (59) Udine (57) e Gorizia (54).

Da parte sua, infine, l’Amministrazione regionale ha ribadito
come la parità tra uomo e donna rappresenti un diritto
fondamentale e un valore comune da condividere.
ARC/GG/fc

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