Lavoro: da Fondo sociale europeo 2,4 mln per smart working

Bando pubblicato sul sito della Regione

Due milioni e 400mila euro destinati a investimenti in nuove tecnologie, all’acquisto di dispositivi digitali e alla formazione specializzante. Una misura che si rivolge a imprenditori e dipendenti, lavoratori autonomi e responsabili amministrativi o soci di cooperative. È quanto prevede il bando pubblicato sul sito della Regione che attinge risorse dal Fondo Sociale Europeo e punta a incentivare e diffondere lo smart working all’interno del tessuto produttivo regionale. 

A darne notizia è l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, la quale spiega che l’intervento prevede l’erogazione di un contributo a favore delle imprese e dei lavoratori autonomi per l’adozione e l’attuazione di piani aziendali di Smart Working. 

“L’obiettivo – chiarisce l’esponente dell’esecutivo – è favorire l’alleggerimento dei vincoli connessi dalla localizzazione della prestazione, lasciando al lavoratore la libertà di scelta, garantendo contestualmente la produttività, il benessere e la tutela della salute. L’emergenza ancora in corso ci ha indotto a immaginare formule lavorative alternative a quelle tradizionali, che sembrano imprescindibilmente legate alla presenza fisica di tutti i lavoratori. L’avviso pubblicato sul sito della Regione è finalizzato a promuovere modelli innovativi di organizzazione del lavoro nelle imprese del Friuli Venezia Giulia e dei lavoratori autonomi che elimini il vincolo della sede presso la quale la prestazione debba essere necessariamente svolta e fissi dei criteri legati a produttività e risultati”. 

“Non tutte le prestazioni lavorative – spiega ancora Rosolen – sono trasferibili dalle sedi fisiche agli spazi virtuali, ma lo smart working pone un punto molto importante in ordine alla responsabilizzazione di tutti i singoli sulle mansioni attribuite e al rispetto dei protocolli sanitari. Lungimiranti investimenti in nuove tecnologie coniugano esigenze sanitarie a un’ottimizzazione dei tempi e, quindi, possono portare a un salto di qualità del lavoro nell’accezione più ampia”.