LAVORO: REGIONE FVG, PRIORITARIO FAVORIRE OCCUPAZIONE FEMMINILE

Trieste, 13 giu – Uno scenario che vedrà fra vent’anni in
Friuli Venezia Giulia necessario un tasso di occupazione dell’82%
per poter mantenere il rapporto attuale fra chi lavora e la
parte più anziana della popolazione. Una soglia sotto la quale
viene messo a rischio il sistema di welfare.

Alla luce di questa proiezione è prioritario rilanciare le
politiche a sostegno dell’occupazione femminile con degli
strumenti innovativi, perché la realtà è profondamente cambiata
rispetto solo ad un decennio fa.

Questo il concetto espresso dalla presidente Debora Serracchiani
oggi a Trieste nell’ambito di un incontro organizzato dalla Cisl
del Friuli Venezia Giulia su uno studio dedicato all’occupazione
femminile in regione.

Oltre alla presidente hanno partecipato all’evento anche il
segretario generale della Cisl Fvg Giovanni Fania e gli assessori
regionali Loredana Panariti (Lavoro) e Maria Sandra Telesca
(Salute e Politiche Sociali).

Al ruolo sociale delle imprese ha fatto riferimento il segretario
Fania, affinché venga realizzato un welfare di sostegno
all’interno delle aziende, condizionando a questo fattore la
politica dei contributi regionali alle imprese.

Ma alla luce dello studio l’obiettivo per incrementare
l’occupazione femminile deve fondarsi su tre distinti campi
d’azione: le politiche di espansione economica, quelle per
l’inclusione di genere e gli strumenti finalizzati alla
conciliazione dei tempi fra lavoro e famiglia.

Nel ricordare che la misura del sostegno al reddito avviata dalla
Regione si è basata, in parte, proprio su uno studio dedicato
alle povertà realizzato dalla Cisl, la presidente Serracchiani ha
indicato nel potenziamento dei servizi la leva più efficace sulla
quale agire: fra questi, l’allungamento dell’orario di apertura
delle scuole, il coinvolgimento dei datori di lavoro per un
welfare aziendale nell’ambito dei consorzi industriali e il
superamento del sistema del rimborso, in quanto chi ha bisogno di
sostegno spesso non è in grado di anticipare la spesa.

Ma un’occupazione femminile di qualità, ha osservato la
presidente, riesce a generare un indotto economico dove altre
figure professionali trovano impiego all’interno delle mansioni
domestiche. Un settore questo, ha sottolineato la presidente, per
il quale bisognerà favorire l’emersione del sommerso attraverso
delle misure incentivanti.

Da parte sua l’assessore Panariti ha riaffermato i dati positivi
dell’occupazione femminile in Friuli Venezia Giulia che ha visto
un aumento in questo primo trimestre del 2016 di quasi il due per
cento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre
l’assessore Telesca ha ribadito che il deficit demografico è
fortemente legato al tema del lavoro femminile. A tal riguardo è
stato rimarcato con soddisfazione il dato relativo al sensibile
incremento in questi ultimi due anni del numero di bambini che
hanno accesso agli asili nido.
ARC/GG/ppd

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