Convegno a Trieste sul ruolo della formazione per favorire l’occupazione nella logistica portuale

 

La logistica, la ricerca e, con l’avvio del percorso per la produzione e lo smistamento di idrogeno,
l’energia sono settori fondamentali per il Friuli Venezia Giulia e il suo sviluppo nel nuovo contesto europeo e globale, all’interno del quale il nostro territorio ha ritrovato la propria centralità. Negli ultimi anni gli investimenti a favore del settore logistico, in particolare di quella portuale, sono stati rilevanti e spaziano dalla comunicazione quantistica, la cyber-sicurezza, l’innovazione digitale e l’automazione. Il
lavoro portuale è significativamente cambiato rispetto all’idea tradizionale che le persone hanno di esso; un processo che rientra nella catena di valore del Friuli Venezia Giulia, la quale è composta da persone che producono e contribuiscono alla crescita del territorio e di conseguenza devono essere formate in
base alle nuove frontiere dei percorsi formativi.

Sono questi, in sintesi, i concetti espressi dall’assessore regionale al Lavoro durante il convegno “Logistica portuale: skills shortage, nuove professioni, academy, esperienze a confronto”, organizzato al Mib – School of management di Trieste da Gi Group.

L’assessore ha rimarcato che gli investimenti compiuti sulla formazione devono garantire l’accesso a retribuzioni adeguate e ha sottolineato come le tematiche legate al lavoro e alla formazione debbano essere affrontate in maniera complessiva, altrimenti sarà difficile per il Paese dare risposte su una problematica centrale come il calo demografico, che ha sottratto 30mila giovani lavoratori al nostro sistema produttivo.

Ricordando come la Regione metta a disposizione del settore logistico portuale numerosi percorsi formativi finanziati si direttamente sia indirettamente, l’assessore ha evidenziato la necessità di rinnovare e rafforzare, in particolare sul fronte della sicurezza, il protocollo sottoscritto nel 2019 con l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale tenendo conto del fatto che nel 2022 sono state registrate 10.100 assunzioni in ambito logistico portuale, superando altri settori che sono considerati trainanti. È quindi necessario investire sui giovani, sugli stipendi e sulla qualità del lavoro e della vita in generale per rendere maggiormente attrattivi i percorsi formativi.