Le Borse europee e gli umori dei mercati

Per comprendere gli andamenti dei mercati finanziari occorre avere ben presente la situazione economica a livello internazionale e saper ‘leggere’ gli umori o le oscillazioni che si legano a doppio filo con fatti di cronaca di particolare rilievo o eventi ufficiali che coinvolgano importanti Paesi. In queste ultime settimane, per capire, i mercati stanno subendo degli importanti contraccolpi, con le Borse europee trascinate al ribasso, per via del Coronavirus. Il mercato azionario infatti sembra scontare i relativi timori legati alla continua diffusione dell’epidemia, con dubbi riguardanti il conseguente e possibile impatto a livello globale. Tutto questo comporta delle ricadute a cascata, per esempio sul prezzo del petrolio che risulta in sensibile calo. Il cosiddetto ‘sentiment’, ovvero l’umore, degli investitori viene duramente messo alla prova anche e soprattutto dalle analisi provenienti da esperti che affermano come – nel caso di una pandemia – il pianeta potrebbe cadere in una pericolosa recessione. Basta fare mente locale su un dato, che riguarda gli indici più importanti delle Borse europee: i ribassi percentuali sono ultimamente sempre sostanziosi. Quando parliamo genericamente di Borse europee il riferimento è alle ‘piazze principali’ che si trovano nel Vecchio Continente. Il motivo è presto detto ed è di facile intuizione, riguardando nello specifico la consistenza delle singole economie dei Paesi membri. Sempre in tema di eventi in grado di influire direttamente sui mercati, occorre ricordare che le politiche europee sono strettamente interconnesse e capaci di generare reazioni a catena negli Stati dell’Unione. Nell’ambito dell’Eurozona le economie più importanti sono quelle di Germania, Francia, Spagna e Italia: le relative Borse sono dunque quelle di Francoforte, Parigi, Madrid e Milano. E’ bene poi aggiungere che anche quella di Londra dovrebbe essere compresa – in linea di principio e a prescindere dalla Brexit – tra le principali Borse europee. Questo per due motivi, legati al suo peso tra gli altri mercati e al livello di capitalizzazione, che risulta il più importante. La Borsa di Londra, assieme a quella di New York (Wall Street), è infatti l’unica in grado di influenzare – in base al suo andamento – quello relativo ad altre Borse. Basta fare un esempio molto semplice, visto che quando Londra è chiusa a risentirne direttamente è l’andamento delle contrattazioni in corso su tutte le altre Borse del Vecchio Continente.

La mappa della finanza e le piazze del Vecchio Continente

Se vogliamo immaginare una ipotetica graduatoria, per disegnare una mappa europea delle piazze più importanti in ambito finanziario, dobbiamo iniziare parlando proprio della Borsa di Londra. Il suo indice azionario è il FTSE100, comprendente le cento società inglesi con la maggior capitalizzazione. Secondo le stime fatte nel 2016, sarebbero oltre duemila i titoli presenti e quotati in borsa, in grado di generare un giro d’affari che supera i 4 milioni di sterline. Sarà anche interessante spiegare che la Borsa di Londra, per quanto riguarda l’aspetto amministrativo, viene gestita dal gruppo London Stock Exchange (una holding che controlla Borsa Italiana al 100%). Può essere paragonata, in relazione al suo peso a livello globale, alla Borsa di New York. Proseguendo nel nostro viaggio troviamo sull’ipotetico podio la Borsa di Francoforte, ovvero la principale dell’Eurozona e legata all’economia della Germania. E’ proprio qui che avviene infatti il 35% degli scambi a livello europeo, il suo principale indice è detto DAX30 e include le 30 società tedesche quotate e con la maggior capitalizzazione (inoltre è affiancato da tutta una serie di altri ‘panieri’ secondari). Dopo Francoforte, per ordine di importanza tra le Borse europee, troviamo quella di Parigi (viene chiamata anche Euronext Paris) il cui indice di riferimento è CAC40 ovvero un paniere contenente le più importanti società francesi per capitalizzazioni. Sono molti altri gli indici che, assieme ad esso, vengono quotati nella Borsa di Parigi: questo la rende la più complessa tra le Borse del Vecchio Continente. Infine – alle spalle di Germania e Francia – si posizionano la Borsa spagnola (la cosiddetta Bolsa de Madrid) e la Borsa italiana (quella di Milano, conosciuta anche come Piazza Affari). La prima è la più importante tra le iberiche – che sono in tutto quattro anche per via delle autonomie locali – con il suo principale indice IBEX35 comprendente anche in questo caso le migliori società per capitalizzazioni spagnole. Infine veniamo alla Borsa di Milano, fondata nel gennaio del 1808 e nona più antica al mondo: oggi fa parte del gruppo London Stock Exchange. Il suo indice azionario più significativo è il FTSE MIB, un paniere che racchiude azioni delle 40 società più importanti d’Italia come Ferrari, Eni, Generali e Mediobanca solo per citare alcune delle cosiddette ‘highlander’ presenti dal 2009.