Lettura della Bibbia in Friulano. DIRETTA VIDEO h24

bibbia friulano

Nell’anno che l’Arcivescovo mons. Andrea Bruno Mazzocato ha chiesto di dedicare in modo speciale all’ascolto della Parola di Dio, dunque, la Chiesa udinese ha ritenuto di sostenere e incoraggiare la Solenne Proclamazione della Bibbia in lingua friulana, che inizierà la sera di domenica 3 aprile e, notte e giorno, senza interruzione, dalla prima pagina della Genesi giungerà all’ultima dell’Apocalisse nel pomeriggio di sabato 9 aprile, passando di labbro in labbro grazie agli oltre 1400 lettori che si renderanno disponibili: un record della fede, proposto dall’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana, con l’Arcidiocesi di Udine, la Provincia di Udine e l’associazione culturale Glesie Furlane.

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L’evento – che avrà luogo a Udine, sotto l’incantevole affresco dell’Assunzione di Maria, opera geniale di G. B. Tiepolo – avrà il valore dei segni memorabili:

* per la fede, poiché leggere la Bibbia pubblicamente significa dare testimonianza che con quella Rivelazione noi tutti ci misuriamo e che quella Parola traccia il cammino ai credenti;
* per la cultura, perché è la prima volta al mondo che la Scrittura viene proclamata integralmente in una lingua minoritaria;
* per la nostra storia di fede e cultura, perché un simile evento congiunge il testo più importante della nostra identità spirituale (la Bibbia) con il simbolo più importante della nostra identità culturale (la lingua);
* per il cuore di noi friulani, di quanti vivono in Friuli e soprattutto degli oltre 3 milioni che vivono in altri paesi del mondo e potranno seguire con un po’ di commozione i video o le registrazioni di questa lettura in marilenghe.

La Chiesa udinese, erede della lezione di Aquileia, da sempre promuove per l’evangelizzazione e la liturgia l’uso delle lingue parlate in Friuli: come ha detto con chiarezza il Sinodo Diocesano Udinese V, «non si tratta di strumentalizzare il vangelo in funzione della tutela o promozione di una lingua, ma di essere fedeli allo stile di evangelizzazione della Chiesa nella sua storia» (n. 57).

Come giustamente ricorda uno dei soggetti promotori dell’evento, Glesie Furlane, «pre Checo Placerean e pre Antoni Beline a àn voltade la Bibie par nudrî la spiritualitât dai furlans e par dâur un imprest culturâl di cussientizazion… O vin simpri crodût che un popul che al lei la Bibie al à il cjapiel sul cjâf. Se cheste fadie di tante int te proprie lenghe, ni curte ni lizere, e judarà il Friûl a madurâ ta la anime e te sô culture e a cjapâ simpri plui spirt e dignitât, e sarà cheste une des plui grandis sodisfazions e un dai plui grancj monuments par nô e par chei che o ricuardìn»

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