L’Europa ha il suo Battle Group a guida italiana


Udine, 31 maggio 2012 – Oggi, presso le aree addestrative di Gemona del Friuli, Artegna ed Osoppo, in provincia di Udine, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano, ha assistito alle fasi conclusive dell’esercitazione multinazionale ed interforze denominata “European Wind 2012”, con cui lo European Union Battle Group (EUBG) ha conseguito la piena capacità operativa.
Accolto dal Comandante delle Forze Operative Terrestri, Generale di Corpo D’Armata Roberto Bernardini, il Generale Graziano, insieme alle controparti slovene ed ungheresi, ha visitato il Posto Comando dell’European Union Battle Group(EUBG) e l’ospedale da campo per poi dirigersi nell’area di Artegna dove i reparti in addestramento hanno effettuato un atto tattico dimostrativo. La visita è poi proseguita presso la località di Osoppo dove il Capo di Stato Maggiore ha visitato il Gruppo di Supporto di Aderenza ed una mostra statica ivi allestita.
Nel corso della sua visita, il Generale Graziano ha sottolineato la vocazione dell’European Union Battle Group quale entry force, in grado di fare per primo l’ingresso in un’area di crisi in cui è necessario ripristinare le condizioni di sicurezza e di pace.
“Uno strumento, snello rapido e professionale – sono le parole del Gen. Graziano – in grado di operare su richiesta dell’Unione Europea, un esempio della professionalità delle truppe italiane e della loro capacità d’integrazione con gli eserciti alleati”
Con il conseguimento della piena capacità operativa da parte dell’European Union Battle Group (EUBG), dal primo luglio l’Unione Europea avrà a disposizione uno strumento militare di pronto impiego: un Battle Group di circa 2.500 uomini, a guida italiana, in grado di intervenire in un raggio di 6.000 chilometri da Bruxelles, con un ridotto tempo di reazione, 5-10 giorni, ed un’autonomia da uno a quattro mesi.
La brigata multinazionale è composta da circa 2.000 militari italiani – in gran parte alpini della brigata “Julia” – e da oltre 400 militari ungheresi e sloveni e si articola su un’unità di manovra a livello reggimento (multinazionale), su reparti di combat support (quali artiglieria, genio, difesa Nbc, intelligence, elicotteri, forze speciali) e di combat service support (quali, tra gli altri, il reggimento logistico di manovra e l’ospedale da campo), in grado di sostenerla anche alle distanze di intervento indicate dall’Unione Europea.
L’unità, espressione delle capacità di Forza Armata, è comandata dal Generale Giovanni Manione che si avvale dello staff della Multinational Land Force (MLF), brigata trinazionale su base “Julia” che ha il suo quartier generale ad Udine, presso il comando dell’unità friulana.
L’EUBG non è una struttura permanente, ma “pronta su chiamata”: in grado cioè di entrare in azione quando necessario, in pochissimi giorni.
I compiti chiamati ad assolvere sono quelli sanciti dagli accordi di Petersberg e comprendono sia operazioni ad alta intensità (separazione con la forza delle parti in conflitto) sia azioni di supporto umanitario (humanitarian aid).

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