l’Omocausto che non finisce e l’attualità dei richiedenti asilo LGBTI

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Come ogni anno in occasione della Giornata della Memoria, che commemora le vittime dell’Olocausto, le associazioni LGBTI lavorano per recuperare la memoria dimenticata dei prigionieri dei campi di concentramento segnati con il triangolo rosa. Si stima che circa 100.000 persone omosessuali furono vittime delle purghe naziste, delle quali 60.000 scontarono il carcere, mentre dai 10.000 ai 15.000 furono internati nei campi di concentramento dove subirono umiliazioni e torture e vennero sottoposti a folli sperimentazioni pseudoscientifiche fino alla morte, con un tasso di mortalità stimato al 60%. Questa pagina dell’Omocausto, nascosta dal pregiudizio omofobico, è stata riconosciuta ufficialmente dal governo tedesco soltanto nel 2002.

Ma l’Omocausto non finì allora. Nella Russia stalinista gli omosessuali vissero rinchiusi nei gulag e in Germania, Francia, Inghilterra e Spagna, le leggi che punivano l’omosessualità rimasero in vigore ancora per molto tempo. Tutt’oggi l’omosessualità viene perseguitata in 78 paesi nel mondo.

«È per questo che non bisogna soltanto ricordare, ma usare la memoria storica recuperata per parlare del presente», dichiara il presidente Arcigay Friuli Quintana Vergara, detto Nacho. «Il fenomeno migratorio degli ultimi anni ha portato un gran numero di persone richiedenti protezione internazionale nel nostro territorio, fra cui anche persone LGBTI che fuggono dalla persecuzione legale nei loro paesi d’origine a causa del proprio orientamento sessuale o della propria identità di genere. Questi casi sono spesso difficili da identificare e l’inesperienza nella gestione di questo fenomeno presuppone una grande sfida per le istituzioni e per le associazioni».

Per queste ragioni quest’anno la commemorazione per le vittime dell’Omocausto a Udine prevede un tavolo che unirà istituzioni e associazioni nel tentativo di cominciare a mettere in luce la questione dei richiedenti asilo LGBTI per la prima volta nel nostro territorio. L’appuntamento è per lunedì 30 gennaio alle 20.30 al Circolo Arci MissKappa (via Bertaldia, 38 Udine) con gli interventi dell’Assessore del Comune di Udine ai Diritti e l’Inclusione Sociale, Antonella Nonino, del Responsabile Arcigay Nazionale Migranti e Richiedenti Asilo, Giorgio Dell’Amico e del Presidente ICS Trieste, Gianfranco Schiavone.

30 gennaio 20.30
Circolo Arci MissKappa
via Bertaldia 38, Udine
interventi:
Antonella Nonino, Assessore del Comune di Udine ai Diritti e l’Inclusione Sociale,
Giorgio Dell’Amico, Responsabile Arcigay Nazionale Migranti e Richiedenti Asilo
Gianfranco Schiavone, Presidente ICS Trieste