Maggio 1976: dopo sisma in Friuli annullata la parata del 2 giugno


Trentasei anni il ministro democristiano disse no alla festa ai Fori Imperiali a causa del disastroso sisma nel Nord Est.

«La parata militare del 2 giugno, quest’anno, non si svolgerà. Lo ha comunicato il ministro della difesa Arnaldo Forlani, con una nota ufficiale. La decisione è stata presa a seguito della grave sciagura del Friuli e per far sì che i militari e i mezzi di stanza al nord siano utilizzati per aiutare i terremotati anziché per sfilare a via dei Fori imperiali».

È il maggio del 1976, la nota dell’epoca rimbalza sul web in queste drammatiche ore del dopo terremoto in Emilia Romagna. Il pensiero corre alla memoria di quel catastrofico sisma in Friuli: all’epoca il democristiano Forlani decise di evitare la parata ai Fori Imperiali per la Festa della Repubblica Italiana il 2 giugno. Oggi dal mondo della politica e da quello del web era arrivata la stessa richiesta. Ma i tempi sono più stretti (è il 29 maggio) molte spese per la celebrazione militare, a detta di fonti governative, erano già state fatte e quindi non il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha deciso di non annullare la celebrazione ma di dedicarla alle vittime del sisma. Il 4 giugno, due giorni dopo la festa, ci sarà una giornata di lutto nazionale.

6 MAGGIO 1976: TERREMOTO FRIULI – Sono impressionanti i numeri del terremoto che ha colpito il Friuli-Venezia Giulia il 6 maggio del 1976. Il sisma, verificatosi poco dopo le 21, è stato avvertito in un’area di circa 5.500 chilometri quadrati e ha provocato la distruzione di 18mila abitazioni e il danneggiamento di altre 75mila. Circa 600mila persone sono state coinvolte: i morti sono stati 989 e gli sfollati oltre 100mila. L’epicentro della scossa del 6 maggio, che ha raggiunto il decimo grado della scala Mercalli, è stato localizzato sul monte San Simeone, tra Gemona e il lago di Cavazzo

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