Mario Collavino insignito del “Lions d’oro”

NEW YORK

L’imprenditore friulano della Freedom Tower continua il suo viaggio nella terra natia per raccogliere riconoscimenti e prestigiosi premi. Dopo la laurea honoris causa in Ingegneria civile conferitagli dall’Università di Udine, Mario Collavino sarà insignito del Lions d’Oro, lunedì 10 ottobre al Golf Club di Fagagna, in occasione dell’apertura dell’anno sociale del Lions Club Udine Host, il più antico della città. La presenza del “papà” della Freedom Tower – la cui impresa Collavino Construction Company di Windsor (Canada) sta realizzando a New York il grattacielo che sorgerà sulle ceneri delle Torri Gemelle – è solo la prima delle numerose personalità, altrettanto autorevoli, che si alterneranno alle serate Lions. “Attingiamo idee e spunti dall’esperienza dei nostri ospiti, tutti rappresentanti dell’eccellenza friulana – spiega il neopresidente del club, l’imprenditore Carlo Delser – per avviare nuove iniziative utili alla comunità. I service e i progetti che proporremo quest’anno sono come sempre importanti e tutti legati al nostro territorio”.

Nell’ultimo biennio sociale si ricorda il dono al Dipartimento di Neonatologia dell’Ospedale di Udine dell’apparecchiatura “Olimpic Cool-cap (macchinario che cura l’encefalopatia ipossica-ischemica), la sponsorizzazione di un corso per operatori e familiari di malati di Alzheimer, l’avvio di un progetto per combattere l’obesità infantile in collaborazione con la Clinica Pediatrica e i pediatri di base. Per l’anno in corso 2011/12 è stata individuata un’iniziativa con la onlus “Il Melograno” che renderà più agevole la vita di persone diversamente abili. Proseguirà poi il progetto, avviato dal precedente presidente, il dott. Esente, sull’obesità infantile, che coinvolgerà i pediatri di Udine. Ai bambini in sovrappeso (circa 20-30 a medico) verrà applicato un piano dietetico privo di merendine; a cadenza trimestrale saranno monitorati e, dopo un anno, i risultati saranno confrontati per poter poi lavorare su dati scientifici.

Lunedì il calendario del club si inaugura quindi con un evento d’eccezione: il premio Lions d’Oro viene infatti conferito a meritevoli personalità friulane che si sono distinte a livello internazionale, portando prestigio alla terra d’origine. Collavino, friulano di Muris di Ragogna, era emigrato con la famiglia negli anni ‘50 come tanti altri corregionali e, mattone dopo mattone, ha costruito col fratello Arrigo un vero e proprio impero. Un esempio “d’oro”, appunto, anche per i soci del Lions Host Udine, che si sono guadagnati stima e rispetto grazie alla professionalità dimostrata nel corso della loro carriera.

Mario Collavino nasce a Muris di Ragogna nel 1932.

Dopo aver conseguito la licenza elementare di giorno lavora in una impresa edile di Udine e alla sera frequenta a San Daniele la scuola artigianale e di disegno tecnico.

A 15 anni mette in evidenza le sue attitudini di costruttore edile contribuendo a ricostruire sul monte di Muris l’antica chiesetta di San Giovanni, diventato poi monumento sacro dedicato alla brigata alpina Julia.

A 20 anni lascia il Friuli per raggiungere il fratello Valentino in Canada.

Incomincia a lavorare in un cementificio di Windsor, ma per guadagnare qualche dollaro in più lavora anche a contratto e  fa qualche piccolo lavoro extra.

Dopo due anni si licenzia dalla ditta e insieme al fratello Valentino compera una carriola per mettersi in proprio nel campo dell’edilizia.

I due fratelli Collavino fondano una piccola società e nel giro di qualche anno riescono ad inserirsi nel mercato dell’edilizia abitativa di Windsor e ad ottenere anche importanti appalti pubblici, come la realizzazione di scuole, ospedali e palazzi ad uso civico.

Nel 1969 i fratelli Collavino fanno un salto di qualità e realizzano l’imponente impianto delle fognature della parte occidentale della città di Windsor.

Con l’esperienza acquisita vincono altre gare per costruire nuove reti fognarie e complessi sistemi di raccolta delle acque reflue, in diverse province del Canada.

Per far fronte alle richieste di mercato delle grandi opere edili, i fratelli Collavino fondano una nuova società ed incominciano a produrre elementi in cemento precompresso che utilizzano poi nella costruzione di stadi, torri e grossi complessi abitativi.

Negli anni ’80 espandono la loro attività in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’ Alaska, dall’ Egitto allo Yemen, dal Kenia al Camerun, dalle isole Mauritius allo Sri Lanka. Costruiscono grandi opere edili, ponti, strade, sopraelevate, parcheggi, garages, centri commerciali, grandi complessi alberghieri ed abitativi, reti di acquedotti, bacini idraulici, dighe, stadi, aeroporti.

All’inizio degli anni ’90 i due fratelli Collavino di comune accordo separano le loro attività e mentre Valentino continua a produrre elementi prefabbricati Mario segue la progettazione e la costruzione delle opere edili.

Con la collaborazione dei 2 figli maschi Renzo e Paolo, entrambi ingegneri, Mario impianta un cantiere ad Abu Dhabi e in 15 anni di lavoro contribuisce a rinnovare il volto della capitale degli Emirati Arabi.

Nel 2007 ottiene l’appalto per costruire il grande centro commerciale di Windsor  -comprendente anche il teatro e lo stadio coperto per l’hockey su ghiaccio – e nello stesso anno vince anche la gara per realizzare in cemento armato la struttura portante della WTC 1 Tower di New York, la prestigiosa torre che è in costruzione al posto delle due Twin Towers abbattute l’11 settembre 2001.

Per la sua lunga e prestigiosa attività di costruttore, Mario Collavino ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. Tra i più importanti ricevuti in Italia: il “Premio Epifania 2010” e la prestigiosa laurea Honoris Causa in Ingegneria Civile conferita dall’Università di Udine.

Dal 1954 è sposato con Maria L’Europa dalla quale ha avuto 4 figli: due maschi, Renzo e Paolo, e 2 femmine, Lora e Cinthia. Assieme a loro ed alla famiglia del fratello Valentino, Mario ha voluto che sul Monte di Muris, vicino alla Chiesetta alpina, fosse eretto un monumento dedicato all’emigrante, in segno di riconoscenza e di affetto per il Friuli.

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