Martedì 19 gennaio il Cal è chiamato a esprimere l’intesa sul ddl Panontin, approvato dalla Giunta con generalità n. 2653 del 29 dicembre.

Caccia e pesca, la Provincia contro il trasferimento della competenza alla Regione: più costi per la collettività.
Martedì 19 gennaio il Cal è chiamato a esprimere l’intesa sul ddl Panontin approvato dalla Giunta con generalità n. 2653 del 29 dicembre.

“Ancora una manovra accentratrice che aumenterà le competenze amministrative in capo alla Regione Fvg, accrescerà la spesa pubblica a carico dei cittadini del Friuli Venezia Giulia, aggiungendosi all’aumento dei costi connesso al trasferimento del personale degli uffici del lavoro”. Questo, secondo l’assessore provinciale alla caccia e pesca, Marco Quai, sarà l’esito del passaggio dalle Province alla Regione della competenza del servizio risorse faunistiche e venatorie, protezione civile, ma anche di vigilanza ambientale, forestale, ittica e venatoria. Passaggio scritto nero su bianco nel ddl approvato dalla Giunta regionale il 29 dicembre scorso. Sullo schema di legge dovrà esprimersi il Consiglio delle autonomie locali (Cal) nella seduta in programma per martedì 19 gennaio alle 9.30. “Anche questo trasferimento si tradurrà in una maggior spesa per i nostri cittadini – prosegue Quai – a fronte di servizi e prestazioni che rimarranno uguali ma le cui performance in termini di rapidità, efficienza, organizzazione sono ancora tutti da valutare e, di certo, conoscendo i ben noti tempi di risposta della Regione, non subiranno un’accelerazione, anzi…”. L’assessore Quai, al riguardo, fornisce alcuni dati relativamente all’attività posta in essere dal servizio della Provincia di Udine a partire dal recupero della fauna selvatica ferita o in difficoltà. “In questo settore abbiamo stipulato un protocollo con i direttori di riserva che, ci consente a costo zero per la collettività, – sottolinea Quai – di poter garantire il servizio tutta la settimana. Accanto, infatti, ai due operatori dell’Ente che svolgono il servizio in orario lavorativo, possiamo contare su 300 volontari debitamente istruiti che, nelle fasce orarie scoperte e nei fine settimana, ci affiancano nelle operazioni di recupero e di consegna delle bestiole ferite nel centro di recupero di Campoformido dove, negli anni, sono transitati migliaia di animali”.

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