Mercato immobiliare FVG, +18.8%

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+18,8% rispetto all’anno precedente. E’ un vero e proprio balzo in avanti quello compiuto dal mercato immobiliare del Friuli Venezia Giulia che dopo un 2015 finalmente in positivo, prende slancio nel 2016 e potrebbe nell’anno solare in corso tornare ai dati del 2011, risalendo definitivamente la china.
I dati sono stati presentati oggi grazie alla diciannovesima edizione dell’Osservatorio Immobiliare FIAIP a Palazzo Belgrado, illustrati da Claudio Bernardis, presidente provinciale dell’associazione degli agenti immobiliari professionali affiliati a Confindustria.

All’intervento relativo ai numeri del mercato immobiliare locale, anticipato dai saluti del presidente Fiaip FVG Leonardo Piccoli, dal presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini, dall’assessore alle attività produttive del Comune di Udine Alessandro Venanzi e dal segretario del collegio dei Geometri Lucio Barbiero, è seguito un momento di approfondimento su tutto il “sistema casa” che ha coinvolto l’Assessore Regionale alle Infrastrutture e territorio Mariagrazia Santoro, il presidente dell’ANCE Roberto Contessi, il vicepresidente della Federazione delle BCC regionali Lorenzo Kasperkovitz e l’imprenditore edile del settore legno Matteo Marsilio.

Il 2016 infatti sancisce la definitiva crescita del mercato immobiliare e consolida il numero delle compravendite in provincia di Udine. L’aumento delle compravendite del settore residenziale nel 2016 è infatti del 18,8% a livello regionale e del 17% per la provincia di Udine, rispetto al 18,9% nazionale. Aumenta in maniera intensa anche la voce relativa al commerciale (su scala nazionale) a 16,6% rispetto all’1,9% dell’anno passato. Positive finalmente anche quelle relative a uffici (12,5%) e soprattutto capannoni e produttivo con il 22,1% di aumento sull’ anno precedente. Secondo la Fiaip, viste le ultime stime, le compravendite del residenziale in Italia potrebbero ritornare nel 2017 attorno alle 550.000, un dato identico a quello dell’ormai lontano 2011.

Cresce anche il numero dei mutui erogati dalle banche. Ad esempio le BCC regionali nel 2016 hanno visto un aumento di mutui dedicati alla casa del 6,4%, dopo un 2015 molto positivo.
“I dati 2016 consolidano in maniera definitiva la ripartenza del settore residenziale – sottolinea il presidente provinciale Fiaip Claudio Bernardis –. La combinazione tra ottimi valori degli immobili e tassi molto bassi applicati dalle banche ha fatto da volano al sistema, nonostante la riforma della casa operata dalla Regione non abbia ancora dato gli stimoli che ci saremmo aspettati”.
I valori del mercato medi per la città di Udine salgono per il centro storico (intorno 3.000 / 3.500 euro al metro quadro per il nuovo) e le zone prossime al centro a nord e ovest. Scendono ancora rispetto allo scorso anno le aree limitrofe a Borgo Stazione (intorno ai 1.650 euro per il nuovo e le periferie est e sud (sotto i 1.900 per il nuovo). Ottime le possibilità che vengono offerte dall’acquisto di un immobile da ristrutturare: in varie zone della città, anche centrali, si può acquistare spendendo dai 500 agli 800 euro per metro quadro.

Le locazioni vedono il centro storico pedonale con prezzi che vanno dai 9 ai 12 euro al metro quadro per l’arredato, mentre per il semicentro si attestano sui 7, intorno ai 6 per la zona nord e ovest e tra i 5 per sud e est.
Bisogna però sottolineare che al centro delle compravendite ci sono spesso immobili di medie-piccole dimensioni, non ristrutturati e con finiture vetuste, risalenti agli anni ’70. Questi immobili stanno esponenzialmente perdendo valore perchè i proprietari non si occupano né della manutenzione né della ristrutturazione secondo i nuovi standard normativi, soprattutto in termini di risparmio energetico.
Un altro dato riguarda il valore medio dei mutui erogati: l’importo medio finanziato – in Italia – è di 119.000 euro, con una durata di 22 anni. Soffre quindi ancora il nuovo (percepito sempre come troppo caro) ma anche l’usato che non viene valorizzato adeguatamente per le considerazioni fatte in precedenza.

Per quel che riguarda invece i dati relativi alle località turistiche ci sono segnali positivi soprattutto dal mare e da Lignano in particolare con un +11%, mentre soffrono la Carnia -3% e il Tarvisiano con un preoccupante -11%.

Le BCC con il 30% del caricamento delle istanze di agevolazione sulla casa (1.112 su 3.640) sono il primo operatore bancario regionale in quest’ambito. Spiega Lorenzo Kasperkovitz, vicedirettore della Federazione BCC FVG: “Le 15 Bcc del Fvg nel 2016 hanno eseguito il 6,4% in più di operazioni rispetto all’anno scorso, erogando più di un miliardo di euro, di questi 285 erano destinati ai mutui per la casa.
«L’attenzione alle aspettative di soci e clienti sulla prima casa, da parte nostra, resta alta – continua Kasperkovitz -. Infatti, all’azione creditizia vera e propria, si è affiancata la consulenza ai privati per l’acquisto, che ha confermato l’importante ruolo svolto dal Credito Cooperativo regionale anche nella presentazione delle domande per accedere alle nuove agevolazioni previste dalla Legge Regionale entrata in vigore quest’anno”.

Non sono mancate le polemiche con il presidente Fontanini che in apertura di lavori ha ribadito il suo disappunto nei confronti dei finanziamenti a suo dire poco egalitari alle ATER regionali.“C’è una ingiusta sperequazione tra Udine e Trieste nell’assegnazione delle risorse. Oltre la metà dei fondi vanno al capoluogo giuliano dove si concentra il 19% della popolazione dell’intera regione. Al Friuli arrivano pochi soldi e i cittadini devono continuare a costruirsi le case da soli. Un meccanismo scorretto nei confronti di chi ha necessità di avere un’abitazione e non ha purtroppo le disponibilità economiche per realizzarla”.L’assessore regionale Santoro ha risposto citando i numeri, che vedono le case ATER nettamente più numerose a Trieste rispetto che a Udine. L’assessore regionale Santoro ha risposto citando i numeri, che vedono le case ATER nettamente più numerose a Trieste rispetto che a Udine.

Il presidente regionale Fiaip Leonardo Piccoli ha descritto efficacemente il momento attuale parlando di “decrescita felice”: “C’è il segno più ma stiamo affrontando un duro ribasso dei prezzi: gli agenti immobiliari ogni anno entrano in relazione con circa 100.000 corregionali in un mercato molto difficile. Paghiamo 9 anni di crisi profonda, nelle costruzioni metà delle maestranze hanno perso il lavoro. Dobbiamo pensare ormai in termini di UTI, chi le amministrerà dovrà fare i conti con dei territori di area vasta, non più solo le città, pensando a una regolamentazione anche urbanistica più ampia e completa”.
L’assessore comunale Venanzi ha fatto una riflessione riguardo al tema del recupero e della riqualificazione anche in termini di edifici commerciali e non solo residenziali, con un appello a unire le forze per fare fronte a delle nuove logiche sia abitative sia politiche.

Il presidente dell’Ance Contessi ha ribadito la crisi del suo settore: “Le cose non sono cambiate perchè abbiamo perso gran parte della clientela che arrivava all’acquisto in edilizia per diversificare il business. Noi non riusciamo più a costruire se il prezzo di vendita è 1.000 euro al metroquadro. C’è bisogno di un intervento istituzionale per regolamentare il settore delle aste giudiziarie e pensare a come riqualificare i vecchi condomini anni ’60 e ’70, speriamo che si possa arrivare ad un accordo con la Regione per intervenire su tutti quegli immobili ormai vecchi, dandoci una boccata di ossigeno”.
Più positivo il costruttore della filiera del legno Matteo Marsilio: “Il nostro settore è in crescita e ha degli innegabili vantaggi: usiamo legno per lo più delle nostre foreste, creiamo valore aggiunto nel territorio, puntiamo su innovazione tecnologica e impatto ambientale zero. Certo la via è ancora lunga, in Italia il 6% degli edifici viene realizzato in legno, e sono al 90% case singole, monofamiliari, l’8% sono delle sopraelevate, il 2% è edilizia collettiva. C’è però da parte dei giovani la richiesta di poter disporre di appartamenti in legno”.
La chiusura dei lavori è spettata all’Assessore alle Infrastrutture Santoro che ha raccolto i diversi spunti: “Per la prima volta forse abbiamo realizzato la riforma della casa insieme alla Fiaip, all’Ance e tutti i vari ordini professionali come i geometri, tutti insieme per fare un ragionamento chiaro e condiviso su tutti i vari aspetti. Il sostegno alla prima casa è cambiato radicalmente, abbiamo puntato sull’acquisto e recupero e sulla riqualificazione, non incentrando il sussidio per bypassare il problema dei mutui. I primi dati sono confortanti: sono arrivate 384 domande, delle quali 263 di acquisto con recupero e 121 per il solo recupero. Il canale si sta facendo conoscere, ci sono 30 sportelli Risposta Casa, e stiamo investendo nell’housing sociale per sostenere le locazioni. Voglio anche ricordare l’istituzione dei tavoli territoriali per raccogliere le istanze di tutti i coinvolti: professionisti, costruttori, amministratori locali, inquilini. E’ un progetto a lungo termine che servirà a unire le forze facendo un ragionamento globale su tutti gli aspetti dell’abitare: dalla costruzione e compravendita, alla riqualifica, al riuso, all’housing sociale, al sostegno per chi non è in grado di permettersi un affitto, ai progetti speciali ad esempio per i disabili, senza contare il giusto peso che bisogna dare anche alla bioedilizia. Tutti insieme possiamo farcela”.