Mittelfest: Pahor, abituiamoci a idea di Europa a più velocità

Torrenti, da presidente sloveno nuove prospettive su futuro del
festival

Cividale del Friuli, (Ud) 15 lug – “Ci sono poche persone
davvero entusiaste di un’idea di Europa a più velocità, ma credo
dovremmo accoglierla ed adattarci, perché è l’unico modo per
tenere assieme Paesi che hanno molti punti in comune, ma anche
molti divari che non possono o non vogliono superare”.

E’ la riflessione del presidente della Repubblica di Slovenia,
Borut Pahor, che ha aperto la 26ma edizione del Mittelfest, il
festival di cultura della Mitteleuropa in programma a Cividale
del Friuli fino al 25 luglio.

Pahor è stato intervistato dal direttore de La Stampa, Maurizio
Molinari, che lo ha sollecitato su diversi temi d’attualità utili
a delineare tutte le sfumature della visione convintamente
europeista del presidente sloveno.

Pahor non si è sottratto ad “azzardare un annuncio”, come egli
stesso ha premesso, affermando che “dopo le elezioni in Germania
e già all’inizio del prossimo anno, assisteremo ad un’iniziativa
congiunta di Parigi e Berlino volta a rafforzare la prospettiva
europea, spazzando via i timori di una retorica antieuropeista”.

Per Pahor l’Italia resta fermamente “nel gruppo dei paesi europei
ad alta velocità, perché è uno dei paesi fondatori dell’Unione
europea e perché mantiene una chiara posizione geopolitica”. Meno
nitido, secondo Pahor, il dibattito all’interno della Slovenia
che “sicuramente ora fa parte di quell’Europa più coesa ed è mio
desiderio personale che rimanga tale”, ma, ha notato il
presidente “colgo nel popolo sloveno il rimarcarsi di segni
storici che nei prossimi anni potrebbero aprire un dibattito sul
ruolo del Paese e sulla sua collocazione” rispetto al blocco
franco – tedesco o ai Paesi dell’Europa centrale.

“Non ho dubbi – ha ribadito il presidente – che la Slovenia debba
restare a fianco di Francia e Germania, ma è necessario rifondare
l’Unione europea anche a partire da un nuovo processo
costituzionale, per rompere l’indifferenza intellettuale e lo
scoraggiamento politico. Ogni dubbio potrebbe dimostrarsi
fatale”.

Pahor ha evidenziato come vi sia una preoccupazione tra le
nazioni slave sul mantenimento della propria identità, anche
linguistica, ma “sono pronto ad affrontare la sfida di mostrarci
capaci di mantenere tale identità in un’Europa unita”. Europa
che, secondo Pahor, deve anche fermamente sostenere un dialogo
costante con la Russia.

Le diffidenze sul mantenimento di una visione europeista forte
vanno ricercate nella crisi dei migranti rispetto alla quale
Pahor ha riconosciuto “il valore morale dell’Italia” e al
contempo la necessità che tutti i paesi si facciano carico di una
quota di migranti, nel nome di una solidarietà comune.

Un passaggio della conversazione ha toccato la necessità di
rafforzare i collegamenti infrastrutturali tra Slovenia e Italia
ed i rapporti tra Gorizia e Nova Goriza, rispetto ai quali il
presidente sloveno è convinto che vi siano opportunità non ancora
sfruttate appieno, possibili solo “intraprendendo un cammino di
cooperazione che porti a due Gorizie ed una città”.

All’incontro era presente anche l’assessore regionale alla
Cultura, Gianni Torrenti, secondo il quale aprire Mittelfest
ospitando “l’amico” Borut Pahor ha offerto l’occasione per dare
delle indicazioni significative alla cultura dell’area
mitteleuropea e alla visione del ruolo che il festival potrà
svolgere nei prossimi anni.
ARC/SSA/EP

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