Mons. Alfredo Battisti entra nella toponomastica cittadina

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La nuova area verde del terminal studenti porterà il nome di monsignor Alfredo Battisti, il “vescovo della rinascita dopo il sisma del 1976”. La toponomastica cittadina rende omaggio a una figura indimenticabile della chiesa e della storia del Friuli grazie a una nuova intitolazione decisa oggi, 13 aprile, dalla giunta comunale su proposta dell’assessore ai Servizi Demografici, Antonella Nonino, e della commissione Toponomastica del Comune, presieduta dal vicepresidente del Consiglio Comunale Franco Della Rossa. «L’intitolazione a monsignor Battisti di uno spazio pubblico è un momento molto importante per la città – sottolinea il sindaco di Udine, Furio Honsell –, perché con questo atto onoriamo una figura centrale per il Friuli. Pur non essendo friulano d’origine monsignor Battisti ha dato tanto alla causa friulana, in modo particolare nella fase della ricostruzione dopo il sisma del 1976». Nell’area verde dedicata all’arcivescovo scomparso nel 2012 sarà apposta una targa che ricorderà il “vescovo della rinascita dopo il terremoto del 1976 e padre dell’Università friulana”.

«Non è stato facile individuare un sito degno perché ormai le possibilità di scelta sono limitate – spiega il presidente della commissione Toponomastica, Franco Della Rossa –. Alla fine abbiamo optato per questa area verde di 2.500 metri quadrati tra il terminal studenti, viale monsignor Nogara e piazzale don De Roia, sottoponendo la proposta anche all’arcivescovo Andrea Bruno Mazzoccato. Ci sembra la collocazione giusta sia dal punto di vista toponomastico sia perché dai due passaggi pedonali che costeggiano il parco transitano ogni giorno centinaia di studenti che avranno la possibilità di riflettere sulla vita e il grande contributo offerto da monsignor Battisti alla causa friulana».

Arcivescovo di Udine per 28 anni, dal 1972 al 2000, monsignor Battisti è ricordato ancora oggi come il “vescovo della rinascita”, sia per il suo straordinario impegno durante il disastroso evento del 1976 sia per aver pronunciato il noto slogan della ricostruzione “prima le fabbriche, poi le case, poi le chiese”. Essendo trascorsi meno di 10 anni dalla morte, per procedere con l’intitolazione sarà necessario chiedere una deroga alla Prefettura. Il suo nome andrà ad aggiungersi a quello di tanti altri personaggi illustri che la toponomastica cittadina ha voluto ricordare proprio in quel quartiere della città, come monsignor Nogara e, negli ultimi anni, don Emilio De Roja, Emilio Culiat, Rita Levi Montalcini, Gina Marpillero, Dino Virgili e, non da ultimi, Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutte le vittime della mafia.

Oltre che a mons. Battisti l’amministrazione comunale ha deciso di rendere omaggio a un altro grande artefice della ricostruzione del post terremoto. La giunta comunale e la commissione Toponomastica hanno voluto infatti di intitolare a Emanuele Chiavola il nuovo piazzale posto all’incrocio tra via Torino e via Alba. Funzionario scelto dall’allora giunta regionale per guidare la Segreteria Generale Straordinaria della ricostruzione, l’ingegner Chiavola ebbe un ruolo fondamentale nella gestione del post terremoto attraverso una serie di innovative scelte burocratiche che permisero ai Comuni di intervenire con rapidità e puntualità. La targa a lui dedicata riporterà l’iscrizione “piazzale Emanuele Chiavola – Artefice della ricostruzione del post terremoto (1920-1992)”.