Mostra arte giapponese a Udine. Fino al 28 agosto

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È in mostra a Udine, fino al prossimo 28 agosto, l’artista scelto per rappresentare il Giappone alla prossima Biennale di Venezia: Takahiro Iwasaki, noto per le sue miniature visibili tramite telescopio e create con materiali fragili come capelli e fibre tessili, è infatti uno dei protagonisti di “PARADOXA. Arte giapponese oggi”, inaugurata lo scorso aprile a presso Casa Cavazzini – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea. L’esposizione, che riunisce in Italia cinque degli esponenti più rappresentativi dell’arte contemporanea giapponese, è stata organizzata dal Comune di Udine – Civici Musei e curata da Denis Viva. Inserita nel programma di eventi che celebrano in tutto il Bel Paese il 150° Anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia, la mostra sarà visitabile sino a fine mese nelle centralissime Piazza Libertà (che accoglie uno speciale progetto artistico realizzato grazie al sostegno di illycaffè) e Casa Cavazzini – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.

Tatzu Nishi, Manya Kato, Takahiro Iwasaki, Taro Izumi e Yuuki Matsumura sono gli artisti in mostra a Paradoxa, che esplora il mondo del paradosso e dell’errore nella cultura orientale come fonte di conoscenza e di cambiamento, oltre a riconvertire e manipolare di oggetti quotidiani. A stimolare la riflessione dei visitatori, i context specific, opere realizzate appositamente per Paradoxa, remote projects, progettati a distanza dagli artisti giapponesi e realizzati in loco da giovani artisti, e opere d’arte oggettuale.

Il lavoro di Iwasaki, eccezionalmente ammirabile a Udine in questi giorni, impiega setole, capelli, fibre tessili per riscostruire in scala invertita i grandi landmark del paesaggio contemporaneo, come elettrodotti, giostre, gru. Simboli di un paesaggio tecnologico e globale, queste architetture diventano oggetto di ricostruzione meticolosa ribaltando le dimensioni, dal gigante al piccolissimo, e i materiali, dal solido all’esile. Nelle opere Out of disorder a Udine, un occhio attento, con l’aiuto di un telescopio, può riconoscere elementi del paesaggio urbano proprio del capoluogo friulano, a cui l’artista si è ispirato.

Nel lavoro di Taro Izumi, invece, il focus è la destrutturazione degli oggetti comuni. La continua tensione tra funzione e valori estetici, tra uso e modellazione, genera un processo potenzialmente interminabile che, nel caso di questa mostra, è durato dieci giorni ed ha coinvolto l’artista e l’azienda Calligaris. Izumi è partito da uno dei loro più noti modelli di sedia, “La locanda”, convertendola in una scultura astratta. Una volta trasfigurata, la sedia è stata ricondotta in azienda, dove attraverso tagli e aggiunte di materiali, è stata ripristinata la sua originaria funzione. Ripetutosi per quattro volte, questo processo è qui testimoniato dall’ultima versione della sedia, dalle foto e due video che ne documentano ogni stadio di trasformazione, e infine dalle sculture astratte che Izumi ha via via ottenuto dagli scarti della lavorazione.

Paradoxa è la prima tappa di un progetto triennale che vuole investigare le forme attuali dell’arte contemporanea estremo-orientale, esaminando ogni anno un differente contesto nazionale e affiancandosi alla consolidata esplorazione nel campo cinematografico del Far East Film Festival.

www.civicimuseiudine.it

CIVICI MUSEI DI UDINE

I Civici Musei di Udine racchiudono una rete di musei e patrimoni, composta da Museo del Castello, Museo Etnografico, Gallerie del Progetto, Museo Friulano di Storia Naturale e Casa Cavazzini – Museo d’Arte Moderna e Contemporanea.
Quest’ultimo, progettato dall’architetto Gae Aulenti, si sviluppa su 3.500 mq ed è ospitato nell’antico edificio donato dal commerciante udinese Dante Cavazzini. Oltre alle esposizioni temporanee, sono visitabili nel museo le collezioni permanenti, la collezione Astaldi e la collezione F.R.I.A.M. Fra gli artisti esposti figurano Roy Lichtenstein, i fratelli Basaldella, C