Da quando è stata inaugurata a oggi, il flusso di visitatori è stato incessante per la mostra del fotografo americano Steve McCurry in Galleria Bertoia, organizzata dal Comune di Pordenone: circa 26 mila le presenze registrate, catalogo esaurito.
Le code non hanno scoraggiato i tanti visitatori, giunti da tutto il Nord Italia e dalle vicine Austria, Slovenia e Croazia, che ogni settimana hanno atteso pazientemente l’accesso alla Galleria per poter ammirare i capolavori di un maestro, capace di unire alla tecnica una straordinaria capacità empatica e una carica emozionale, sia con i soggetti ritratti, che con lo spettatore.
Per venire incontro alle tante richieste all’approssimarsi della chiusura, nelle le ultime tre giornate di apertura (venerdì 10, sabato 11 e domenica 12 giugno) l’orario sarà ampliato e la mostra potrà essere visitata dalle 14 alle 22.
La mostra – un viaggio simbolico attraverso i suoi 40 anni di fotografia, a cura di Biba Giacchetti – grazie alla collaborazione con Jacob Cohën ha portato a Pordenone una sezione inedita, ovvero quella dedicata a Cuba. Ma tanti sono i mondi, geografici e culturali rappresentati da McCurry: Africa, Giappone, Birmania… e naturalmente l’Afghanistan di Sharbat Gula, la bambina dallo sguardo magnetico, che a distanza di anni ancora ci parla di problemi non risolti come la condizione femminile, le guerre dei potenti che sconvolgono le vite dei più poveri e umili, la fuga da situazioni insostenibili. Il viaggio “Senza Confini” di McCurry è fisico, ma soprattutto mentale, un viaggio attraverso le tante anime dell’umanità.
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