SCART: il lato bello e utile del rifiuto. A Udine fino al 30 Novembre. VIDEO

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Con Scart, anche a Udine i rifiuti diventano arte
Dopo Ravenna, Imola e Modena, la “travelling exhibition” del Gruppo Hera è arrivata in città. Fino al 30 novembre, sarà così possibile ammirare gratuitamente – presso la Galleria Tina Modotti – le opere realizzate da giovani artisti a partire dai rifiuti.

Le opere d’arte nate dai rifiuti arrivano a Udine. Da oggi e fino alla fine del mese, infatti, presso la Galleria Tina Modotti è visitabile gratuitamente “Scart, il lato bello e utile del rifiuto”, una mostra promossa dal Gruppo Hera che raccoglie opere realizzate dagli studenti delle Accademie di Belle Arti di Firenze e di Bologna, capaci di lavorare su materiali di scarto per ricavarne ritratti di personaggi famosi e sculture di animali.
Vera e propria “travelling exhibition” – che sbarca in Friuli dopo aver toccato le città di Ravenna, Imola e Modena – la mostra nasce nell’ambito del progetto Scart, ideato da Waste Recycling (società del Gruppo Herambiente) per incidere positivamente, proprio attraverso l’arte, sulla mentalità del recupero e del riuso, in assoluta continuità con l’impegno del Gruppo Hera sul fronte dell’economia circolare.
Porte aperte, dunque, al pubblico di ogni età: chi lo desideri, infatti, potrà visitare la mostra dal martedì al venerdì nelle fasce orarie 9-12 e 16.30-19, ma anche di sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 20.

Le opere in mostra presso la location di via Paolo Sarpi sono pronte a sorprendere per le mille forme che può assumere la materia quando passa attraverso la forza rigenerante dell’arte e i volti dei personaggi famosi ritratti nei quadri (Lucio Dalla, Frida Kahlo, Luciano Pavarotti, David Bowie, e altri ancora). Perline, pietre, bottoni, vanno a comporre il viso della Marilyn Monroe di Antonella Prasse; Valentina Perini costruisce un ritratto di Nelson Mandela utilizzando cavi da pc e telefono, metallo e sacchetti di plastica; David Bowie cattura lo sguardo sul vetro, la plastica, i tappi di bottiglia e le setole di scopa che Giulia Gigli ha utilizzato per comporre il volto del Duca Bianco. I ritratti si dividono la scena con il ferro, le bombolette, le cassette della frutta, i barattoli e i ritagli di pelle utilizzati per realizzare sculture di animali che danno vita a uno zoo fantastico, fatto di aquile, serpenti, gatti, orsi bruni che, nelle parole del critico d’arte Claudio Spadoni, compongono “un eterogeneo bestiario di divertita, in alcuni casi scanzonata intonazione dada-surrealista”.

“L’arte non è un esito accessorio della materia – afferma Tomaso Tommasi di Vignano, Presidente Esecutivo del Gruppo Hera – ma ne costituisce una rigenerazione che può ispirare tutte le altre rigenerazioni su cui si basa l’economia circolare per la quale il Gruppo lavora ogni giorno attraverso persone, mezzi, processi, impianti. Il progetto Scart, in questo senso, esprime valori importanti, che vanno al cuore della nostra mission. Siamo quindi molto contenti – conclude Tommasi – di averne ricavato una mostra che, oltre a rendere conto delle importanti collaborazioni con i ragazzi delle accademie d’arte, ha il merito di portare il risultato del loro lavoro in varie città che come Udine hanno in comune il fatto di essere raggiunte dai nostri servizi, nel tentativo di innescare, per così dire, un contagio virtuoso di idee ed emozioni.”