Net, raccolta differenziata in crescita: sfiorato il 67% nel 2018

Registrato un incremento di circa due punti percentuali nella differenziazione dei rifiuti rispetto al 2017. I casi di Latisana, Povoletto, Faedis e Attimis dove l’aumento è stato di oltre il 20%

Nuovi modelli di raccolta e una gestione efficiente del servizio di igiene ambientale fanno decollare la differenziata. Net Spa nel 2018 ha raggiunto quasi il 67% (dato medio) nella raccolta differenziata dei rifiuti; quasi due punti percentuali in più rispetto al dato dell’anno precedente. Servendo una popolazione di oltre 308mila abitanti in 58 Comuni delle province di Udine e Trieste, la monoutility di igiene ambientale più grande del Friuli Venezia Giulia ha gestito negli ultimi dodici mesi oltre 232mila tonnellate di rifiuti delle quali circa 155mila differenziate. Dopo quattro anni, durante i quali la quota di differenziazione è rimasta sostanzialmente stabile attestandosi intorno a quota 65%, nel 2018 la gestione dei rifiuti differenziati ha fatto un balzo di quasi due punti percentuali arrivando a sfiorare quota 67%. Il dato testimonia non solamente la crescente attenzione dei cittadini verso la raccolta differenziata, ma soprattutto la capacità di Net nel saper dare risposte efficaci ed efficienti alle richieste delle amministrazioni comunali, offrendo soluzioni sempre più rispettose dell’ambiente. «La crescita è stata spinta anche dall’introduzione dei più innovativi modelli di raccolta integrati che hanno interessato recentemente Faedis, Attimis, Muggia, Povoletto, Latisana e Pulfero», premette Massimo Fuccaro, direttore generale di Net. «Questi Comuni, infatti, si sono stabilizzati in un solo anno già al 70-75% di raccolta differenziata, aumentando in alcuni casi anche di oltre 20 punti percentuali la differenziazione dei rifiuti rispetto al 2017».

Quattro casi spiccano: Latisana, Povoletto, Faedis e Attimis. Il primo, Comune di 13.600 abitati, è passato dal 57% al 77% di raccolta differenziata in soli dodici mesi. «Il risultato conferma che il cambio direzione sulla raccolta differenziata, intrapreso già da ottobre 2017 e che ha visto il passaggio alla modalità porta a porta è sempre più premiante», osserva il sindaco di Latisana, Daniele Galizio. «Ringrazio i cittadini virtuosi per la collaborazione costruttiva e proficua; la loro risposta è stata fondamentale: non solo hanno compreso l’opportunità della differenziazione dei rifiuti, ma si sono impegnati nel curare maggiormente la loro separazione rispettando le modalità di conferimento». Passando a Povoletto, dove il servizio di porta a porta è stato avviato a metà 2018, in soli 6 mesi ha visto crescere la differenziata di 23 punti raggiungendo il 75% e alzando di conseguenza la media annuale al 67%. Per quanto riguarda Faedis e Attimis, dove il porta a porta è stato introdotto dalla metà del 2017, la differenziata è cresciuta rispettivamente di 37 e 32 punti percentuali, portando entrambi i Comuni al 70% nel 2018.
Inoltre, tra i Comuni soci storicamente più virtuosi spiccano Tricesimo, Buja e Cassacco che vedono oramai vicino il traguardo dell’85%; mentre Bicinicco, Tarcento, Pocenia e Tavagnacco hanno quasi raggiunto – e in alcuni casi superato – il 75% di differenziata. «Il trend positivo della raccolta differenziata è l’elemento di maggiore risalto che ci descrive la crescita della sensibilità ambientale tra i cittadini», prosegue il direttore generale di Net. «Accanto a questa maggiore attenzione che viene riposta al momento di conferire i propri rifiuti, ci sono anche delle precise scelte aziendali che, nello sforzo di rispondere in modo puntuale alle richieste poste dalle diverse amministrazioni comunali, hanno portato ad attuare soluzioni mirate, studiate per ciascun territorio».
Conclude Fuccaro: «La gestione dei rifiuti deve integrare fattori economici, ambientali e sociali: tutti devono essere simultaneamente finalizzati alla creazione di valore nel lungo periodo. Nell’ottica di passare da un’economia lineare per adottare sempre più radicalmente il modello di economia circolare finalizzato alla chiusura dei cicli di lavorazione, è necessario superare anche l’economia del riciclo, focalizzando l’attenzione sull’intera catena del valore».