Nue 112: Panontin, "trabocco" su Brescia frutto di preciso accordo

Servizio strutturato in maniera ottimale

Trieste, 12 mag – “Il ‘trabocco’ delle chiamate verso la
centrale 112 di Brescia è frutto di un protocollo teso a mettere
a fattor comune le diverse potenzialità regionali. Quando altre
regioni procederanno con l’attivazione del 112 il sistema a rete
coinvolgerà tutti. La differenza tra Friuli Venezia Giulia e
Lombardia consiste nel fatto che loro hanno 10 milioni di
abitanti e possono avere 3 centrali operative che si supportano a
vicenda. Noi abbiamo 1,2 milioni di abitanti e una centrale sola.
È quindi logico fare accordi extraregionali”.

A affermarlo è l’assessore regionale alla Protezione civile,
Paolo Panontin, per spiegare le ragioni per le quali, in caso di
picchi di telefonate al 112, come è avvenuto ieri, quando si è
sprigionata una nube maleodorante, alcune chiamate vengono
dirottate alla centrale operativa del 112 di Brescia, una delle
tre della Lombardia.

In proposito Panontin sottolinea che “le uniche occasioni in cui
si verificano picchi di chiamate riguardano situazioni che
solitamente erano gestite dal 115 dei Vigili del Fuoco. Ma c’è
una significativa differenza tra il precedente sistema e quello
attuale: le chiamate in coda sul 112, per obbligo del servizio,
sono soggette a richiamata, mentre prima andavano perdute.
L’operatore del 112 è sempre tenuto a richiamare le telefonate in
coda che non è riuscito a gestire in tempo. L’operatore del 115
non lo faceva ed anzi, in caso di sovraccarico, semplicemente non
rispondeva”.

Non solo. “Il 112 – evidenzia Panontin – è strutturato per
rispondere ad una media che normalmente non supera qualche
centinaio di telefonate all’ora. Se dovessimo strutturare il
servizio per rispondere a 1.000 telefonate all’ora dovremmo più
che raddoppiate il personale in servizio e di conseguenza i costi
lieviterebbero inutilmente, poiché normalmente sarebbe personale
inutilizzato e pagato a vuoto”.

“In proposito i numeri, ovvero i dati puntualmente forniti dalla
centrale operativa, parlano chiaro: a fronte di una media
giornaliera che si aggira sulle 1.500 chiamate, ieri le
telefonate sono state circa 3.000, di cui la metà comcentrata in
sole due ore e mezza”.

“In sostanza – conclude – il servizio è strutturato in maniera
ottimale e non potrebbe essere diverso da quello che è”.
ARC/ppd

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