Nuovo guard rail firmato Autovie. VIDEO crash test

guard rail autovie
Grazie a una serie di modifiche, i vecchi modelli possono essere “riciclati”. La barriera di sicurezza targata Autovie Venete ha superato i crash test e ottenuto la marcatura “CE”
Come risparmiare oltre quattro milioni di euro e avere anche a disposizione un progetto spendibile sul mercato. Un’operazione che Autovie Venete ha appena portato a termine, riutilizzando – dopo aver ottenuto la marcatura “CE” e dopo averne modificato la struttura – le barriere di sicurezza installate sull’autostrada A4 fra Quarto D’Altino e Portogruaro. Il progetto, che ha superato tutte le prove previste dall’iter di certificazione UNI EN 1317, è stato sviluppato da un team formato da ingegneri e tecnici di Autovie Venete e dell’astigiana Tubosider (produttrice di guard rail) e ora può essere adottato anche da altre realtà, garantendo un notevole ritorno economico grazie alle royalties. Tutto nasce, in questo caso, da un “intoppo burocratico”. I lavori di riqualificazione delle barriere di sicurezza installate sulla rete gestita da Autovie Venete, infatti, prevedevano il re-impiego dei guard rail nei lavori di allargamento della terza corsia, ma un decreto uscito successivamente all’intervento realizzato dalla Società stabiliva che tutti i guard rail utilizzati successivamente all’emanazione di un decreto in questo ambito, necessariamente dovevano essere marcati CE. Inoltre, il progetto definitivo dei lavori della terza corsia conteneva una prescrizione sulla regimentazione delle acque di piattaforma che modificava le modalità di installazione delle barrire. Queste due novità escludevano la possibilità di re-impiegare i guard rail che Autovie aveva in carico. L’unica possibilità, quindi, era quella di riuscire a ottenere la marcatura “CE” (che certifica la conformità dei prodotti alle direttive comunitarie, consentendone così la libera commercializzazione sul mercato europeo) delle barriere riprogettate. Un lavoro, in pratica, quasi uguale alla progettazione ex novo. Sviluppato dai tecnici di Autovie in collaborazione con la Tubosider, ha comportato il superamento di complesse prove di laboratorio e due crash test (vedi filmati). Ottimi i risultati, visto che il progetto ha permesso di il riutilizzo di barriere già nelle disponibilità della Concessionaria, il cui valore è pari a 5 milioni e 850 mila euro. Togliendo i costi sostenuti per sviluppare il progetto (180 mila euro) e quello degli elementi utilizzati per integrare il materiale (1 milione e 570 mila euro), il risparmio è stato di 4 milioni e 100 mila euro, a cui si aggiunge la possibilità di “vendere” il nuovo modello incamerando le royalties.