Omicidio a Lignano Sabbiadoro: forse una vendetta trasversale o di un regolamento di conti

Con il passare dei giorni, il puzzle del giallo di Lignano Sabbiadoro si arricchisce di nuovi tasselli investigativi. Ma i tanti dubbi che avvolgono il mistero del duplice omicidio dei coniugi Paolo Burgato e Rosetta Sostero, nella notte tra sabato e domenica scorsa, non svaniscono. Anzi. Il quadro delle ipotesi si complica. La teoria della rapina finita in tragedia sembra perdere di consistenza di ora in ora. La villetta non è stata messa a soqquadro. A parte i luoghi della mattanza, le altre stanze sembrano apparentemente in ordine. I malviventi non hanno portato via quasi nulla, se non pochi gioielli di valore. Non hanno toccato la borsa della donna, non hanno preso una cifra ingente che la coppia conservava nascosta dietro lo stipite di una porta. Gli inquirenti, dunque, scandagliano ogni altra pista possibile, a 360 gradi. Si fanno le ipotesi di una vendetta trasversale o di un regolamento di conti. Per questo gli investigatori hanno voluto approfondire la vicenda del fallimento della ditta e di un’immobiliare collegata del fratello di Rosetta, Rino Sostero, costruttore di immobili di lusso nella località balneare friulana. Il fallimento, con uno stato passivo di 56 milioni di euro, ma un altrettanto cospicuo patrimonio immobiliare, è stato decretato ai primi di agosto dal Tribunale di Udine. E, anche se la partita non è ancora definitivamente chiusa, in attesa di un’eventuale opposizione, gli inquirenti vogliono capire se tra le due vicende ci possa essere un qualche collegamento. Non è un caso se ieri il fratello della vittima è stato a lungo sentito in caserma a Udine. Il riserbo su cosa gli abbiano chiesto e su cosa sia emerso è massimo, ma pare che gli investigatori volessero capire se per caso potesse aver avuto tra i dipendenti o essere entrato in contatto con persone dell’est, cui la violenza dell’ esecuzione ha fatto pensare. Non pare però siano emersi particolari in grado di dare una svolta all’inchiesta. In questi giorni non sono state tralasciate neppure possibili piste legate all’ambito parentale, ma ogni segnalazione o sospetto arrivata all’orecchio degli inquirenti ha perso consistenza dopo essere stata opportunamente verificata. Sembra smentita anche la voce, che si era diffusa in città, della presenza di un super testimone che potesse aver visto o sentito qualcosa di utile. In attesa di conoscere gli esiti degli accertamenti sui reperti e le tracce raccolti in villa, il cui avvio è stato notificato oggi al figlio delle vittime, gli inquirenti hanno continuato a cercare l’arma del delitto. Da stamattina personale della stazione carabinieri di Lignano, della compagnia di Latisana, del Ros e del Nucleo investigativo, coadiuvati anche dai volontari della protezione civile, stanno perlustrando il perimetro esterno della villetta, anche verso la Laguna. Le operazioni non hanno ancora avuto esito. Nei prossimi giorni potrebbero spostarsi a un raggio più ampio di azione.

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