A un anno di distanza da quel 5 maggio 2024 – giorno in cui l’arcivescovo mons. Riccardo Lamba faceva il suo ingresso nell’Arcidiocesi di Udine – il “suo” coro, ovvero la Cappella musicale della Cattedrale di Udine, lo festeggerà con un concerto a lui dedicato, in programma domenica 4 maggio in Cattedrale, alle ore 20.45.
Un “grazie” con la musica e il canto per il primo anno di episcopato in Friuli di mons. Riccardo Lamba. Si tratta del “Concerto di Pasqua” che da qualche anno è diventato una tradizione per la Cattedrale e che quest’anno, appunto, assumerà questo ulteriore significato. «Come lo scorso anno l’appuntamento era stato l’occasione per salutare l’arcivescovo Mazzocato – spiega Davide Basaldella, dal 2018 direttore del coro – ora lo sarà per ricordare il primo anniversario di presenza a Udine di mons. Lamba».
Ecco allora che il programma, oltre a essere incentrato sul tempo pasquale, con musiche del repertorio gregoriano e di autori quali Albino Perosa, Domenico Bartolucci e Valentino Miserachs – conterrà anche qualche brano dedicato esplicitamente alla figura del Vescovo, come “Ecce sacerdos magnus” di Marco Sofianopulo. «Ci saranno canti gregoriani per sole voci virili, femminili, altri polifonici per voci pari oltre a quelli a quattro voci dispari con il coro nella formazione completa», spiega Basaldella. Molti dei pezzi in programma vedranno l’accompagnamento all’organo di Beppino Delle Vedove, organista della Cattedrale dal 2003 oltre che direttore del Conservatorio Tomadini, il quale proporrà pure alcune musiche per organo solo.
La Cappella musicale della Cattedrale di Udine
Fondata all’inizio del XX secolo negli ambienti del Seminario arcivescovile, la Cappella musicale della Cattedrale è il coro che canta nelle celebrazioni presiedute dall’Arcivescovo.
Oltre ai classici canti in gregoriano, il repertorio spazia da autori della “scuola romana” del ‘900, come Domenico Bartolucci, Lorenzo Perosi, Valentino Miserachs, Massimo Palombella, Giuseppe Liberto fino a compositori friulani come mons. Albino Perosa – autore di un patrimonio di brani per tutto l’anno liturgico, secondo le indicazioni del Concilio Vaticano II e che nessun’altra diocesi possiede –, Giovanni Battista Candotti, Jacopo Tomadini, Giovanni Pigani, Oreste Rosso. Tutto ciò, aggiunge Basaldella. «cercando di privilegiare il dialogo con l’assemblea, in modo da renderla parte attiva della celebrazione».
La Cappella della Cattedrale è impegnata in circa 30 appuntamenti all’anno in Duomo, dai pontificali dell’Arcivescovo alla celebrazione dei Vespri nei tempi forti dell’anno liturgico. In particolare, negli ultimi tempi, proprio nell’esecuzione dei Vesperi la Cappella ha iniziato a valorizzare tutti e tre gli organi della Cattedrale udinese (il settecentesco Nacchini Zanin “in cornu evangelii”, ovvero sulla parte sinistra dall’aula, il Nacchini-Zanin in “cornu epistolae”, a destra, e lo Zanin del presbiterio) facendo cantare i coristi in ciascuna delle due cantorie, “a cori battenti”.
Accanto al servizio liturgico, ci sono poi i concerti sul territorio, «in cui proponiamo il repertorio che eseguiamo in Cattedrale, con la finalità di evangelizzare attraverso la musica sacra».
In questi anni l’organico della Cappella della Cattedrale è quasi raddoppiato, con l’inserimento di numerose voci maschili che in passato, come accade in tutti i cori, si faticavano a trovare. «Ora – prosegue il direttore – il coro è formato da 41 elementi ed è equilibrato, anche se le voci maschili sono sempre ben accette».
Un organico che ha visto l’ingresso di numerosi giovani, anche studenti al Conservatorio, al punto che l’età media è intorno ai 40 anni. E la provenienza dei coristi è molto varia: da Udine a Palmanova, Basiliano, Mortegliano, Pozzuolo, Pasian di Prato, Rivignano, fino a San Michele al Tagliamento.