ORCOLAT ’76: Simone Cristicchi racconta l’Orco che divora la terra. 6 maggio 2017

SImone Cristicchi - Walter Menegaldo
Dopo esattamente quarantun’anni da quel 6 maggio 1976 che vide il Friuli raso al suolo dal mostro, dall’orco che provoca quella che Simone Cristicchi chiama la tosse della terra (l’Orcolat), Folkest e Canzoni di Confine con la Provincia di Udine e la Città di Gemona ripropongono sabato 6 maggio al Teatro Nuovo Giovanni da Udine (inizio ore 21) l’emozionante lavoro scritto a quattro mani dal Simone Cristicchi e Simona Orlando “Orcolat ‘76”, rappresentato la prima volta nel Duomo di Gemona nel settembre dello scorso anno e ripreso dalla telecamere della sede Rai del FVG, per la regia di Claudia Brugnetta.

Molte realtà artistiche di alto livello si trovano coinvolte sul palco in un significativo lavoro di squadra: dal Coro del Friuli Venezia Giulia, preparato dal Maestro Cristiano Dell’Oste, alla Mitteleuropa Orchestra, entrambi diretti dal Maestro Valter Sivilotti, con gli interventi recitati di Maia Monzani – storica interprete dei nostri palcoscenici – fino agli autori di una serie di brani storici della canzone in friulano che saranno ripresi per l’occasione, come Dario Zampa, Giorgio Ferigo, Ennio Zampa. Di grande suggestione le musiche che sono state appositamente composte da Valter Sivilotti, con testi inediti del gemonese Renato Stroili e dello steso Simone Cristicchi.

Perché “Dove e? stato, il terremoto ritorna, e dove non e? mai stato, viene”, scriveva Plinio il vecchio. A quarantun’anni di distanza da quel 6 maggio del ’76, quando la terra salì come un cavallone e si ritirò a riposare come niente fosse. “In quei momenti – chiosano Simone Cristicchi e Simona Orlando – puoi vedere i vitigni ascendere in paradiso e ricadere all’inferno. L’Orcolat e? ancora vivo, una creatura veloce e famelica che ti rincorre e vuole a tutti i costi raggiungerti.” Un racconto dei fatti di quell’anno – che hanno lasciato ferite ancora aperte, cicatrici che non andranno mai via – momenti certo tragici, ma che sono stati presupposti di una rinascita che ebbe del miracoloso e pose all’attenzione dell’Italia su quello che venne chiamato il “modello Friuli”. Un lavoro attento e documentato attraverso i ricordi e i racconti di chi visse quei momenti, un lavoro che ripercorre quei giorni, tra realtà, sogno e speranza per il futuro, in una sorta di ponte ideale con i nostri tempi, particolarmente attuale, viste le più recenti unghiate del mostro nel Centro Italia. Info e prevendita al Teatro Nuovo Giovanni da Udine (0432.248418) e presso Folkest (0427.51230)
Orcolat ’76 segna, dopo il successo a Tolmezzo del concerto di Eugenio Finardi, la seconda, grande anticipazione al cartellone estivo di Folkest, il festival che ogni estate, ininterrottamente dal 1979, porta sui palcoscenici friulani, concerti e musicisti da ogni parte del globo. Nelle 24 piazze friulane raggiunte dal festival si alterneranno, tra il 22 giugno e il 10 luglio prossimi, le esibizioni pensate per valorizzare tutta quella musica che, al di là dall’essere definita folk, world, jazz o cantautorale, pura o contaminata, sappia dare voce alle radici culturali di qualsiasi parte del mondo. Atteso un focus incentrato sulla grande cultura musicale partenopea, con la presenza di Enzo Avitabile, accanto a grandi nomi delle scene mondiali come i Fairport Convention e la voce e front man dei Genesis Ray Wilson.