Palmanova: al via pulizia cinta muraria

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E’ iniziata oggi – con la breve visita pomeridiana del ministro per i Beni Culturali Dario Franceschini – “Palmanova2014”, l’operazione straordinaria di pulizia della cinta fortificata della città rinascimentale friulana che in due giorni accoglierà un migliaio di volontari della Protezione Civile per la pulizia dei bastioni dalla vegetazione infestante e per la messa in sicurezza della fortezza militare veneziana, candidata a patrimonio dell’umanità Unesco. I bastioni di Palmanova, costruita a forma di stella a nove punte dai veneziani alla fine del 1500, si estendono su un milione e mezzo di chilometri quadrati. Il campo di lavoro è stato suddiviso in nove settori, ciascuno dei quali ospita cantieri che interessano bastioni, falsebraghe, rivellini e lunette napoleoniche, gli elementi urbanistici che costituiscono il sistema fortificatorio della città rinascimentale. Complessivamente hanno aderito a Palmanova2014 le squadre di Protezione Civile di 98 comuni provenienti da tutte le province del Friuli Venezia Giulia. L’operazione è organizzata e coordinata dal Comune in collaborazione con la Protezione Civile regionale e con l’ausilio di 30 addetti del servizio regionale risorse agricole e forestali

 

“Dal Friuli Venezia Giulia oggi arriva un esempio nazionale – ha affermato l’assessore regionale alla Protezione Civile, Paolo Panontin, che ha visitato i cantieri in mattinata – per la tutela dei beni culturali. Se questo esempio virtuoso venisse mutuato potremmo avere una best practice a livello nazionale. Viene ripetuta e completata un’operazione di pulizia che riporta in luce un patrimonio artistico importante con un intervento quasi a costo zero che sfrutta in positivo il lavoro del volontariato per restituire alla collettività un bene inestimabile”. Secondo Panontin “ci sono zone del territorio italiano che subiscono i danni dell’incuria, e da qui dimostriamo che si può fare manutenzione con il prezioso contributo dei cittadini. Oltre a offrire un’occasione ai volontari per esercitarsi nell’utilizzo delle attrezzature di lavoro in condizioni di sicurezza, questi cittadini danno un esempio di quanto si può fare con il volontariato. Non dobbiamo abbandonarci alla cultura della lamentela – ha concluso – e questi cittadini stanno dimostrando che ognuno può contribuire con il proprio apporto a migliorare le cose”.