Palmanova: ricorso al TAR per la chiusura del punto nascita

Come già annunciato, arriva oggi dal Comune di Palmanova la conferma del deposito, al Tribunale Amministrativo Regione del FVG, del ricorso contro il trasferimento del Punto Nascita dalla struttura ospedaliera di Palmanova a quella di Latisana. Un atto che vuole contrastare sia le modalità che i tempi di cessazione delle attività ostetriche e pediatriche nel nosocomio palmarino.

Queste le richieste indicate nell’atto: una rapida udienza in merito, la sospensiva dell’atto dell’Azienda Sanitaria e quindi la riattivazione del Punto Nascita di Palmanova e conseguente chiusura di quello a Latisana oltre alla verifica di legittimità costituzionale dell’art. 75 della legge regionale Omnibus.

Francesco Martines, Sindaco di Palmanova: “La nostra lotta continua, come annunciato, nelle piazze come nei tribunali. Lo dobbiamo per rispetto nei confronti di un ospedale d’eccellenza e dei tanti operatori medici che ci vi lavorano. Per rispetto alle 17.000 firme di cittadini che hanno sottoscritto la petizione. Per rispetto verso una comunità intera, quella del palmarino, che ci ha sempre sostenuto in questa battaglia”.

In particolare il ricorso cita il decreto 400 del 25.07.2019 del Commissario Straordinario dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.2 “Bassa Friulana Isontina” Antonio Poggiana con ad oggetto la “Revoca Decreto del Direttore Generale n. 120 DD. 7.3.2016 relativo alla sospensione del punto nascita presso la sede ospedaliera di Latisana. Approvazione Piano Operativo per la riorganizzazione con accorpamento dei punti nascita Palmanova – Latisana ai sensi dell’art. 75 della L.R. 8.7.2019 n. 9” e del relativo allegato “Piano operativo per la riorganizzazione con accorpamento dei punti nascita Palmanova-Latisana”.

Una decisione, quella di chiudere Palmanova, si legge nel documento presentato, che è stata decretata “in assenza dei presupposti giuridici previsti dalla disciplina legislativa statale (assenza di deroga, autorizzazione e accreditamento) e contro il parere di sanitari e tecnici i quali, raffrontando le strutture di Palmanova e di Latisana e i rispettivi bacini territoriali di riferimento, avevano caldeggiato il mantenimento del Punto Nascita di Palmanova, essendo questa una struttura operativa di eccellenza, accreditata e pienamente rispondente agli standard minimi di qualità e sicurezza previsti dalla legge”.

Nell’atto del ricorso si pone l’attenzione anche sui tempi del trasferimento. “Un Punto nascita chiuso in pochi giorni, per riaprirne uno fermo da tre anni, con mamme disorientate e senza informazioni. E questo, tanto peggio, in un contesto di evidente aumento del rischio clinico (in assenza di deroga e accreditamento) ulteriormente enfatizzato dalla distanza di Latisana dalla neonatologia di Udine, dai lavori in corso sulla terza corsia dell’autostrada e dalla mancanza del servizio di elisoccorso a Latisana” aggiunge il Sindaco.

Sotto accusa, nel ricorso, anche il ruolo svolto dalla Regione FVG e in particolare la scelta di “avocare a sé la decisione di chiudere il Punto Nascite di Palmanova al dichiarato scopo di evitare il vaglio di legittimità del TAR”.

Come annunciato nei mesi scorsi, spina dorsale del documento, la sentenza del TAR del 2017 che aveva dato ragione alla stessa Azienda Sanitaria, entrando nel merito e confermando la chiusura, avvenuta nel 2016, del Punto Nascita di Latisana.

La stessa sentenza (2/2017) spiega “che l’Ospedale di Latisana è da anni al di sotto dello standard di qualità previsto dall’Accordo Stato Regioni più volte citato per l’attivazione/mantenimento dei punti nascita di primo livello ovvero che non raggiunge i 500 parti su base annua, nel mentre l’Ospedale di Palmanova è ampiamente al di sopra del detto limite. Nel 2014 ha registrato, infatti, 759 parti a fronte degli appena 406 realizzati a Latisana”.

Una decisione, questa del TAR, che deriva anche dalla delibera di Giunta n. 1083/2012, confermata dalla Generalità n. 1755/2012, approvata dalla Giunta Tondo, e da ultimo suffragata dal parere della Direzione competente del Ministero della Salute oltreché dal positivo parere del Comitato regionale percorso nascite.

Conclude il Sindaco: “Di fronte ad una scelta ingiusta ingiusta e incomprensibile, fatta con arroganza politica e sfregio della volontà dei cittadini, era doveroso agire. Crediamo che la nostra posizione giuridica sia solida e ben motivata, anche perché supportata da riferimenti a normative statati e sentenze del Consiglio di Stato. Crediamo che il ricorso presentato produrrà le dovute conseguenze e in ogni caso siamo pronti a perseguire tutti i gradi di giudizio”.